Idee di Damiano
4. Per chi ama lo stile industrialeGli imbottiti di pelle, si sà, più invecchiano più diventano belli.In stili come l’amatissimo industriale poi un divano un po’ usato è quasi indispensabile. Elemento dal grande fascino è spesso il cuore dell’intero soggiorno. In questo caso ciò che ruota intorno all’imbottito dovrà però essere in linea con lo stile scelto. Il tavolino ideale dovrà quindi essere centrale e meglio se un modello di legno decapato e invecchiato (o realmente “vecchio”) di dimensioni proporzionate rispetto al divano. Una soluzione semplice, facile da replicare e di sicuro fascino.
3. Linee essenziali con una punta di decoroSe il divano è ampio, scuro e dal design minimal, nella scelta del tavolino a corredo si potrebbe puntare su un modello anch’esso essenziale e ampio (almeno 1\3 del divano) preferibilmente con il piano in vetro. L’idea in più, per rompere il rigore dei due elementi, potrebbe essere la scelta di un tappeto fantasia da posizionare proprio sotto il tavolino. Se poi si punta, come in questa soluzione, per una fantasia geometrica nei colori d’arredo della stanza il mix sarà sicuramente vincente.
2. Tradizionale con una punta di innovazioneAvete un divano due posti in pelle capitonnè (magari non troppo grande) e desiderate svecchiarlo un po’?Per la scelta del tavolino meglio non puntare su un singolo elemento, ma su due/tre elementi, come nella foto. Qui i tavolini scelti sono tre, leggeri nelle linee e con altezze diverse sono stati posizionati lateralmente rispetto al divano così da creare un dialogo inedito con il divano, una soluzione ideale per dare nuova vita al tradizionale imbottito.
10. Un grande ritorno: la carta da paratiUn’altra soluzione di grande valore decorativo è la carta da parati. A rigore non possiamo inserirla tra le finiture murali, bensì tra i rivestimenti, ma avendo uno spessore millimetrico, talvolta inferiore alle pitture viste fin qui, ho deciso di spenderci qualche parola. Inizierò dicendo che tecniche di produzione e temi rappresentati non hanno nulla a che vedere con le carte che tutti ricordiamo a casa della nonna. Ce ne rendiamo conto già osservando l’esempio riportato in foto. A fare da sfondo a letto e comodini, infatti, non è pelle tinta ma proprio carta da parati. Una delle novità è infatti rappresentata dalle superfici materiche e dall’effetto 3D. I materiali e la tecnologia sono cambiati e anche l’applicazione risulta facile e veloce. Inoltre è possibile applicare la carta da parati in posti finora impensabili, come il bagno o addirittura in spazi esterni. Ma a fare la differenza sono soprattutto le differenti tecniche di rappresentazione dei soggetti: si va dall’acquerello alla fotografia, alla personalizzazione di soggetti in grafica digitale e spesso portano la firma dei designer più in voga.Hai bisogno di un aiuto esperto? Tro...
1. Sansevieria Anche conosciuta come “lingua di suocera”, questa pianta è originaria dell’Africa, dell’Asia meridionale e della penisola araba. Le sue foglie erette qui sembrano dei serpenti che vengono attirati fuori dalla cesta dal suono di un flauto. Da dove nasca il paragone con la lingua della suocera è lasciato alla fantasia dei singoli. Una curiosità: le fibre ricavate da questa pianta vengono utilizzate per la fabbricazione di corde.Come prendersene cura: la Sansevieria ama sia le posizioni assolate sia quelle in ombra; è una pianta ornamentale, resistente e semplice da curare. Per vivere le basta poca acqua, è pressoché indistruttibile.
9. PileaLe originali foglie a forma di piatto della Pilea peperomioides ricordano dei piccoli ufo. Originaria dell’Asia meridionale, la pianta appartiene alla famiglia delle Urticaceae ed è amata in tutto il mondo. Chi non vede degli ufo all’estremità del picciolo, vede magari una moneta o un ombelico nel passaggio dal picciolo alla foglia. Come prendersene cura: indipendentemente da che cosa ci ricordi la forma delle foglie, la pianta deve essere collocata in un punto assolato, con una leggera ombra e una certa umidità. Questa pianta va bagnata ogni una-due settimane.
10. Ficus lyrataDalle foreste dell’Africa occidentale alla camera da letto o al salotto! Con le grandi foglie la cui forma ricorda un violino o una lira, il Ficus lyrata si trova in cima all’elenco delle piante da interno preferite e molto in basso per quanto riguarda le cure necessarie. Le enormi foglie possono raggiungere nel peggiore dei casi i 50 centimetri di lunghezza.Come prendersene cura: la pianta richiede poche attenzioni, promettendo una gioia per gli occhi. Sono sufficienti una posizione ben illuminata, senza però ricevere la luce solare diretta, e di tanto in tanto un’annaffiatura. Ogni tanto bisogna liberare le foglie dalla polvere, per riportare la pianta al suo splendore.
11. Albero di giadaProveniente dall’Africa meridionale, la Crassula ovata è a volte conosciuta anche con il nome di “pianta dei soldi” per via delle piccole foglie carnose che ricordano delle monete. Secondo il Feng Shui si tratta di una pianta portafortuna. Chi si prende cura a lungo di questo gioiello verde potrà apprezzare dopo circa 10 anni la fioritura.Come prendersene cura: la dimora deve essere ben illuminata e calda. Bisogna però evitare l’esposizione ai raggi diretti del sole, così come i ristagni, che possono far marcire ben presto la pianta.
PROGETTO 3. Il nido per dormireIn breve. Questo piccolo monolocale di 28 metri quadrati è stato progettato dall’architetto Cyril Rheims per una studentessa. «Questa ragazza aveva le idee chiare: voleva dormire protetta in una sorta di nido, senza perdere per questo il contatto con il resto dell’appartamento».Perché la scatola? Come nel caso del Progetto 1, l’architetto voleva evitare di frazionare l’ambiente e, allo stesso tempo, desiderava valorizzare lo spazio che sarebbe rimasto al di fuori della scatola: «Una struttura aperta ha dato la possibilità di creare un bozzolo senza per questo creare discontinuità nell’ambiente, e lo sguardo può ora spaziare liberamente da un lato all’altro dell’appartamento», spiega Cyril Rheims.
4. Illuminazione curatissimaLe camere degli hotel super stellati puntano molto sull’illuminazione. Avere la possibilità di creare diverse “atmosfere” è importante per regalarsi esperienze rilassanti, romantiche, ecc. Quindi, non solo la scelta della lampada, lampadario o abat-jour che sia, è da valutare attentamente, ma, anche l’ipotesi di adottare un dimmer che regoli l’intensità della luce è una buona idea.Questa immagine, vi dimostra, inoltre, che, anche una lampada essenziale, con una luce calda, e qualche decoro dorato, può creare una zona di classe.
Q