My Houzz: La Casa col Salone per le Feste e i Mattoni a Vista
A Bologna, una casa antica, disabitata dagli anni Sessanta, diventa un moderno nido di famiglia per Alan e Irene
Irene e Alan vivono con il figlio Elia a Bologna, città che amano molto. La loro casa è il risultato di un paziente lavoro di ricerca (prima del luogo in cui trasferirsi, poi delle soluzioni di ristrutturazione e arredamento) che li ha portati a recuperare gli ultimi due piani di una palazzina nel centro della città. Hanno trasformato un vecchio appartamento con mansarda in una dimora luminosissima piena di carattere, proprio come loro, restituendo allo splendore gli spazi di questo edificio costruito a metà del 1700. Il luogo ideale per la vita di famiglia.
I padroni di casa mi accolgono al penultimo piano di un edificio con quelle scale a forma elicoidale che pensi possano esistere solo a Parigi. «In realtà Bologna ne è piena», mi spiega subito Alan.
Irene mi racconta come hanno scelto di abitare qui: «Avevamo deciso di prendere casa in centro a Bologna. Ci piace vivere la città; il bar, le vie del centro, i locali, i mercatini: la dimensione accogliente tipica di Bologna. Era una casa che avevamo già visto ed escluso, poi siamo tornati e ci siamo convinti. Era disabitata dagli anni Sessanta. Ero incinta di Elia e abbiamo iniziato i lavori. La casa era su un piano e aveva un sottotetto e abbiamo deciso di aprire tutto e creare due livelli. La parte che affaccia sulla via è diventato il salone di casa. È uno spazio ideale per Elia e i suoi amici, ma è anche dove Alan suona».
Alan mi racconta del suo passato nel mondo della musica elettronica; la passione mai sopita per la chitarra, i concerti, la musica sperimentale: «Suonavo e sperimentavo molto col mio gruppo: a un certo punto c’è stato un periodo in cui uno studio pubblicava i nostri lavori su radiografie riciclate (metodo ingegnoso utilizzato in URSS durante la guerra fredda). Era una cosa in qualche modo diventata di moda, non eravamo gli unici a farlo: alla fine avevi la tua musica incisa su dischi di materiale per radiografie riciclato invece che vinili. Abbiamo voluto questo spazio anche perché è ideale per le feste che organizziamo con gli amici».
Nell’angolo della musica, le chitarre e il pianoforte trovato in uno dei mercatini che Alan e Irene amano frequentare per arredare la loro casa.
Irene mi racconta come hanno scelto di abitare qui: «Avevamo deciso di prendere casa in centro a Bologna. Ci piace vivere la città; il bar, le vie del centro, i locali, i mercatini: la dimensione accogliente tipica di Bologna. Era una casa che avevamo già visto ed escluso, poi siamo tornati e ci siamo convinti. Era disabitata dagli anni Sessanta. Ero incinta di Elia e abbiamo iniziato i lavori. La casa era su un piano e aveva un sottotetto e abbiamo deciso di aprire tutto e creare due livelli. La parte che affaccia sulla via è diventato il salone di casa. È uno spazio ideale per Elia e i suoi amici, ma è anche dove Alan suona».
Alan mi racconta del suo passato nel mondo della musica elettronica; la passione mai sopita per la chitarra, i concerti, la musica sperimentale: «Suonavo e sperimentavo molto col mio gruppo: a un certo punto c’è stato un periodo in cui uno studio pubblicava i nostri lavori su radiografie riciclate (metodo ingegnoso utilizzato in URSS durante la guerra fredda). Era una cosa in qualche modo diventata di moda, non eravamo gli unici a farlo: alla fine avevi la tua musica incisa su dischi di materiale per radiografie riciclato invece che vinili. Abbiamo voluto questo spazio anche perché è ideale per le feste che organizziamo con gli amici».
Nell’angolo della musica, le chitarre e il pianoforte trovato in uno dei mercatini che Alan e Irene amano frequentare per arredare la loro casa.
Uno dei pezzi più interessanti è un vecchio tavolo da falegname ristrutturato dai padroni di casa e posizionato al centro del salone. Sul tavolo, molti oggetti. «I mercatini sono per noi anche un’occasione per coltivare un’altra passione, quella per le oddity. Di stranezze ne abbiamo un po’ in tutta la casa». Si mescolano così ricordi di viaggio, regali e oggetti di famiglia.
«Iniziati i lavori, è stato rimosso il solaio – torna a spiegare Alan –. La putrella indica a che livello fosse la mansarda. Volevamo l’area living sopra, con l’aggiunta di una terrazza, una cosa non facilissima da ricreare in centro a Bologna. Lungo il muro, si intravvedono i segni di ristrutturazioni precedenti, quando al tetto dell’edificio originale del Settecento fu aggiunto un ulteriore livello, nella ristrutturazione del 1953 (corrispondente al solaio al nostro arrivo). L’intero progetto è nostro. Ha ovviamente seguito i lavori un architetto, soprattutto per la parte strutturale. Ma tutte le scelte estetiche su materiali e arredi sono nostre».
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Lampada: The Monkey Lamp, di Seletti. Divano: Beliani
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Lasciando il salone per andare verso l’area interna della casa, ecco le camere da letto, che Irene e Alan hanno deciso di creare al piano dell’ingresso, sotto all’ex solaio divenuto soggiorno. «La nostra camera è il prossimo progetto da realizzare per la nostra casa – racconta Irene –. Al momento la vediamo ancora incompiuta, ci sono ancora cose da sistemare».
Pavimento: Italparchetti, rovere piallato a mano a listoni
Pavimento: Italparchetti, rovere piallato a mano a listoni
«Il letto è un altro recupero che arriva da un mercatino. Ci sono molti mercati dell’antiquariato a Bologna, uno dei più interessanti è quello di Piazza Santo Stefano. Gli altri mobili della camera sono arredi che i nostri nonni non utilizzavano più». Appesi al muro, i piedi di una vasca da bagno diventati applique.
In tutta l’area notte colpisce il silenzio assoluto, che fa sembrare la casa collocata in aperta campagna.
In tutta l’area notte colpisce il silenzio assoluto, che fa sembrare la casa collocata in aperta campagna.
Di fianco alla camera da letto di Alan e Irene, si entra nel bagno. Come in tutta la casa, anche in bagno si è scelto di utilizzare parquet in rovere piallato a mano.
Al muro, nel bagno, sono appesi altri oggetti recuperati nei mercatini della città, in buona compagnia dei dinosauri di Elia, tutti pronti ai prossimi giochi nella vasca da bagno.
Sanitari: ceramiche Esedra, modello Mayfair; rubinetteria: M&Z, serie Epoca
Al muro, nel bagno, sono appesi altri oggetti recuperati nei mercatini della città, in buona compagnia dei dinosauri di Elia, tutti pronti ai prossimi giochi nella vasca da bagno.
Sanitari: ceramiche Esedra, modello Mayfair; rubinetteria: M&Z, serie Epoca
Pur essendo la zona centrale della casa disposta verso l’interno dell’edificio, la luminosità degli ambienti è davvero notevole. Luce e silenzio, un connubio non semplice da realizzare.
«Molto è dovuto anche alla scelta dei serramenti – spiega Irene –. Sono una soluzione un po’ più costosa di altre, ma garantiscono una resa perfetta, sia dal punto di vista energetico che per la gestione di eventuale rumore esterno.
Abbiamo acquistato la casa nel 2013 e siamo entrati a lavori compiuti alla fine del 2014. Grazie alle agevolazioni fiscali sappiamo che circa 2/3 del costo di ristrutturazione ci verranno rimborsati nei prossimi dieci anni. Questo ci ha consentito di scegliere materiali e soluzioni più costose della media, ma migliori in prospettiva per qualità e risparmio energetico».
Finestre: Finstral; porte: Garofalo
I Bonus Fiscali per la Casa Validi nel 2018
«Molto è dovuto anche alla scelta dei serramenti – spiega Irene –. Sono una soluzione un po’ più costosa di altre, ma garantiscono una resa perfetta, sia dal punto di vista energetico che per la gestione di eventuale rumore esterno.
Abbiamo acquistato la casa nel 2013 e siamo entrati a lavori compiuti alla fine del 2014. Grazie alle agevolazioni fiscali sappiamo che circa 2/3 del costo di ristrutturazione ci verranno rimborsati nei prossimi dieci anni. Questo ci ha consentito di scegliere materiali e soluzioni più costose della media, ma migliori in prospettiva per qualità e risparmio energetico».
Finestre: Finstral; porte: Garofalo
I Bonus Fiscali per la Casa Validi nel 2018
A pochi metri dal bagno, ecco la camera di Elia. Il piccolo di casa segue a distanza i genitori e il sottoscritto, è molto discreto e curioso per l’attenzione che dimostro nei confronti della casa.
«Si tratta di un prodotto in faggio, trattato al naturale, sostenibile e riciclabile. A noi piaceva soprattutto l’idea che il letto fosse accessibile da subito in maniera facile ed indipendente – spiega Irene –, oltre a diventare spazio di gioco soprattutto quando vengono amici e con teli e lucine lo trasformiamo in una casetta».
Letto: Lit Maison di Bonnesoeurs; stickers: Nathalie Lété
«Si tratta di un prodotto in faggio, trattato al naturale, sostenibile e riciclabile. A noi piaceva soprattutto l’idea che il letto fosse accessibile da subito in maniera facile ed indipendente – spiega Irene –, oltre a diventare spazio di gioco soprattutto quando vengono amici e con teli e lucine lo trasformiamo in una casetta».
Letto: Lit Maison di Bonnesoeurs; stickers: Nathalie Lété
Sull’altro lato della camera, un armadio Ikea personalizzato (Irene ha modificato le maniglie) e i giochi di Elia sul pavimento. Il quadro è opera dell’illustratrice Beatrice Tinarelli. Si mantiene un’atmosfera di silenzio quasi assoluto, anche con le finestre aperte: un’esposizione interna davvero fortunata.
Ci spostiamo verso l’ingresso, dove si trova la scala di accesso al soggiorno «La libreria è in ferro, realizzata da un artigiano di Novi Modenese – mi racconta Alan – che l’ha costruita sulla base di un mio progetto»
Anche in questo angolo della casa colpisce il gusto della personalizzazione di chi l’ha pensata. Alan e Irene hanno voluto mettere la firma su ogni idea, trovando il modo di realizzarla con grande gusto, in armonia con la varietà nelle scelte di arredo di tutti gli ambienti della casa.
Scala: Archiscale
Anche in questo angolo della casa colpisce il gusto della personalizzazione di chi l’ha pensata. Alan e Irene hanno voluto mettere la firma su ogni idea, trovando il modo di realizzarla con grande gusto, in armonia con la varietà nelle scelte di arredo di tutti gli ambienti della casa.
Scala: Archiscale
Ed è il piccolo di casa, mentre gioca a palla nell’ingresso, a farmi strada verso la vera sorpresa di questi spazi rigenerati dal progetto di Irene e Alan, il piano superiore.
«Prima dei lavori, dove abbiamo creato gli spazi sopra la scala c’era il solaio», spiega Irene. Il corridoio è impreziosito da una galleria di immagini create da Alan, utilizzando fotografie dei parenti. Sul lato opposto, una prolungata sperimentazione sui materiali ha consentito di realizzare un muro decorato con cemento, con una miscela personalizzata. Racconta Alan: «Abbiamo provato una mescola di cemento spatolato, in più versioni, fino a quando abbiamo trovato la texture che ci piaceva. Ci ha aiutato mio fratello che lavora nel settore edilizio. Le resine in commercio hanno un costo molto più elevato di questa soluzione che abbiamo sperimentato (intonaco bagnato con polvere e pasta di cemento), e il materiale tirato con questa modalità sperimentata in precedenza su altri muri ci ha portato al risultato che volevamo».
Si accede così allo splendido soggiorno ricavato dall’ex-sottotetto. Illuminato da due abbaini, è esposto da un lato verso il salone al piano sottostante. Le lampade da esterno in soggiorno vengono dal mercatino di Medicina. «È la parte di casa che preferisco. Arrivo la sera, dopo il lavoro, e qui posso rilassarmi, cucinare o riposare in terrazza. D’inverno magari usi meno lo spazio esterno, che rimane comunque un angolo bellissimo in un ambiente già di per sé molto spazioso, ma rimane una fonte di luce e un angolo intimo di casa che amo molto» mi racconta Irene.
La cucina è alta 2,70m al colmo e sotto gli abbaini. Arriva a 1,80m a filo del lavello e scende a 1,40 nel punto più basso.
La cucina è alta 2,70m al colmo e sotto gli abbaini. Arriva a 1,80m a filo del lavello e scende a 1,40 nel punto più basso.
La cucina impreziosisce quest’area di casa che appare davvero perfettamente realizzata, molto ampia e luminosa. «Non è stata di semplice realizzazione – spiega Alan – la cucina e gli arredi sono stati portati lungo le scale, gli abbaini e le vetrate sono stati calati dall’alto con una gru, attraverso lo spazio in cui poi abbiamo creato la terrazza ad asola».
La cucina è di rovere con una lavorazione rigata. Il colore è dato da un trattamento termico, che restituisce un effetto simile a quello lasciato da una bruciatura. Il lavello è ad incasso ed è di Franke. La mensola è ricavata dal riutilizzo delle travi del tetto della vecchia casa della nonna materna di Alan. La trave ha subito un trattamento ignifugo che viene rinnovato ogni anno.
Cucina: Barazza, modello Collezione Classica
La cucina è di rovere con una lavorazione rigata. Il colore è dato da un trattamento termico, che restituisce un effetto simile a quello lasciato da una bruciatura. Il lavello è ad incasso ed è di Franke. La mensola è ricavata dal riutilizzo delle travi del tetto della vecchia casa della nonna materna di Alan. La trave ha subito un trattamento ignifugo che viene rinnovato ogni anno.
Cucina: Barazza, modello Collezione Classica
Quest’angolo di serenità rappresenta in pieno la casa: spazio aperto esterno, letteralmente incastonato nel soggiorno. È il luogo da cui entra luce in soggiorno, l’area più vissuta di casa. Ma è anche uno spazio in cui raccogliersi nel più assoluto silenzio, prendere il sole, sedersi a leggere o riposare senza pensieri.
L’atmosfera di questa casa è fatta di eleganza, armonia e originalità. Irene, Alan e Elia vivono gli spazi in cui hanno creato il loro nido con grande vitalità, sempre alla ricerca di una personalizzazione degli spazi.
Misura nelle scelte estetiche e idee realizzate con personalità, un passo alla volta.
La trasformazione di questa casa dimostra quanto sia sempre possibile rigenerare gli edifici storici di una delle più belle città italiane, restituendo valore a ciò che poteva essere considerato solo un vecchio appartamento.
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
Misura nelle scelte estetiche e idee realizzate con personalità, un passo alla volta.
La trasformazione di questa casa dimostra quanto sia sempre possibile rigenerare gli edifici storici di una delle più belle città italiane, restituendo valore a ciò che poteva essere considerato solo un vecchio appartamento.
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Chi ci abita: Irene Tedesco, Alan D’Incà e il piccolo Elia
Dove: Bologna
Superficie: 170 m² distribuiti in un ingresso da cui si sale a un soggiorno con cucina, bagno e terrazza; due camere, un bagno e un salone (anche per le feste) al piano d’ingresso.