My Houzz: Vivere in 9 m² e Viaggiare tra le Grandi Città Europee
aVOID è una mini-casa mobile di 9 m² costruita per sperimentare la vita nomade in città
Laura Tallarida
7. marts 2018
Leonardo Di Chiara è un architetto di 27 anni, fresco di laurea, e ha voglia di fare esperienza, vivere e lavorare nelle metropoli del mondo. Un sogno che può sembrare irrealizzabile se lo si guarda in modo classico: bisogna trasferirsi e risiedere in un qualunque appartamento dentro una qualsiasi metropoli europea, impossibile cambiare in continuazione. Eppure Leonardo non ha abbandonato il suo sogno, ha affrontato il problema in maniera originale e innovativa, ha costruito una possibile soluzione mettendo in moto le sue competenze progettuali e ora la sta sperimentando per renderla attuabile sotto tutti i punti di vista, e non solo per se stesso.
L’architetto Di Chiara ha così costruito aVOID, una piccola casa sperimentale di soli 9 m²: un’abitazione trasportabile su ruote come se fosse un trolley da viaggio.
L’architetto Di Chiara ha così costruito aVOID, una piccola casa sperimentale di soli 9 m²: un’abitazione trasportabile su ruote come se fosse un trolley da viaggio.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: Leonardo Di Chiara, autore anche del progetto
Dove: Itinerante in città (fino a marzo 2018 si trova nel giardino del Bauhaus-Archiv/Museum of Design a Berlino)
Anno di costruzione: 2017
Superficie: 9 m²
Costo: 45.000 euro, destinati a diminuire nel caso di produzione in serie
Il particolare: aVOID è una casa-prototipo mobile, in fase di studio e perfezionamento. Pensata per la nuova società “liquida”, è costruita seguendo i principi della sostenibilità economica e ambientale e del minimalismo
L’architetto ha raccolto attorno al proprio progetto diversi partner (ad oggi 30 aziende e varie associazioni tra artisti, architetti, scuole e università) che sono intervenuti e intervengono in co-progettazione garantendo la fattibilità della proposta.
Chi ci abita: Leonardo Di Chiara, autore anche del progetto
Dove: Itinerante in città (fino a marzo 2018 si trova nel giardino del Bauhaus-Archiv/Museum of Design a Berlino)
Anno di costruzione: 2017
Superficie: 9 m²
Costo: 45.000 euro, destinati a diminuire nel caso di produzione in serie
Il particolare: aVOID è una casa-prototipo mobile, in fase di studio e perfezionamento. Pensata per la nuova società “liquida”, è costruita seguendo i principi della sostenibilità economica e ambientale e del minimalismo
L’architetto ha raccolto attorno al proprio progetto diversi partner (ad oggi 30 aziende e varie associazioni tra artisti, architetti, scuole e università) che sono intervenuti e intervengono in co-progettazione garantendo la fattibilità della proposta.
aVOID è una mini-casa mobile che trae ispirazione dalle tiny houses americane costruite a partire dagli anni Settanta da un gruppo di persone desiderose di cambiare vita, abbandonare i propri obblighi sociali e abitare piccole case autosufficienti e sostenibili. Una maniera di vivere che ha sempre affascinato Leonardo soprattutto nei principi di autonomia e sostenibilità, ma che lo ha sistematicamente lasciato dubbioso sulla scelta di fuggire la società e cercare conforto nell’isolamento. Per questo motivo l’architetto ha costruito la sua tiny house come se fosse una scatola abitativa che quando è isolata difetta di qualcosa. «aVOID non ha finestre sui lati più lunghi: è una casa a schiera. Non ha senso se non c’è un vicino che vive accanto a te».
Non più, quindi, una casa che fugge dalla città spinta dell’individualismo, ma una abitazione su ruote che viaggia alla ricerca di una nuova identità sociale e comunitaria dentro cui vivere.
Abitiamo in sempre meno metri quadri. Nella ricerca svolta da Houzz, emergono trucchi e tendenze delle case di misure ridotte in Italia. Guarda i dati raccolti.
Non più, quindi, una casa che fugge dalla città spinta dell’individualismo, ma una abitazione su ruote che viaggia alla ricerca di una nuova identità sociale e comunitaria dentro cui vivere.
Abitiamo in sempre meno metri quadri. Nella ricerca svolta da Houzz, emergono trucchi e tendenze delle case di misure ridotte in Italia. Guarda i dati raccolti.
aVOID è costruita come se fosse un vuoto (da cui il nome “a void”, che in inglese significa proprio un vuoto), uno spazio vacante dentro cui vivere liberamente e creare la propria identità. «Ho pensato allo spazio interno come se fosse un foglio bianco. Sono un architetto, il foglio bianco è la mia ispirazione». Entrando, la casa sembra completamente vuota: ogni elemento di arredo e oggetto di vita quotidiana è integrato e nascosto nelle quattro pareti. Ma, rivelandole, ogni parte della casa prende corpo: lo spazio si trasforma, gli ambienti privati e gli arredi in legno escono allo scoperto. Il freddo immateriale delle pareti interne pian piano scompare, coperto dalla superficie calda e intima del legno.
Leonardo ha progettato tutto della sua casa. Ha scelto con cura ogni singolo elemento, ha contattato le aziende del settore per confrontarsi e proporre loro la sua sfida progettuale. «La sperimentazione non riguarda solo me, ma anche le aziende, anche loro hanno iniziato un progetto di ricerca. Molte hanno dovuto adattare i loro prodotti ai miei spazi».
Avviare una discussione tra le aziende per cominciare la produzione in serie di una tiny house urbana usando prodotti già sul mercato è un altro obiettivo importante per Leonardo. Una meta che lascia intravedere un’idea molto più ambiziosa della semplice costruzione di una dimora personale: risolvere in modo sostenibile e ampio le esigenze abitative di una sempre più grande comunità di persone che ha bisogno e desiderio di vivere autonomamente in (più) città.
Avviare una discussione tra le aziende per cominciare la produzione in serie di una tiny house urbana usando prodotti già sul mercato è un altro obiettivo importante per Leonardo. Una meta che lascia intravedere un’idea molto più ambiziosa della semplice costruzione di una dimora personale: risolvere in modo sostenibile e ampio le esigenze abitative di una sempre più grande comunità di persone che ha bisogno e desiderio di vivere autonomamente in (più) città.
La struttura della casa è basata su un telaio in legno, una scelta nata ispirandosi alle tiny houses e ribadita dalla volontà di utilizzare un elemento strutturale leggero, elastico, reversibile e sostenibile.
Anche gli arredi sono interamente realizzati in legno, questa volta per regalare un’atmosfera calda all’ambiente. Sono costruiti con compensato marino di okumè, ottimo per le sue prestazioni meccaniche e per la resistenza all’umidità e alla formazione di funghi
Il legno, e nello specifico una fibra di legno a bassa densità, è stato utilizzato anche nei pannelli inseriti per risolvere l’isolamento acustico e termico della casa. L’attenzione di Leonardo, infatti, si è rivolta anche ai principi di bioclimatica che consentono di vivere all’interno dell’abitazione risparmiando il più possibile energia.
Anche gli arredi sono interamente realizzati in legno, questa volta per regalare un’atmosfera calda all’ambiente. Sono costruiti con compensato marino di okumè, ottimo per le sue prestazioni meccaniche e per la resistenza all’umidità e alla formazione di funghi
Il legno, e nello specifico una fibra di legno a bassa densità, è stato utilizzato anche nei pannelli inseriti per risolvere l’isolamento acustico e termico della casa. L’attenzione di Leonardo, infatti, si è rivolta anche ai principi di bioclimatica che consentono di vivere all’interno dell’abitazione risparmiando il più possibile energia.
«La sfida più grossa per me è stata mettere insieme tutto. Ogni elemento influenza l’altro, tutto è studiato al millimetro, per cui ogni cambiamento comporta, di nuovo, lo studio di ogni parte».
Il letto e il materasso, ad esempio, sono due prototipi disegnati dall’architetto e costruiti su misura. L’incasso del letto è diviso in due parti: una mobile che si ribalta e una fissa che quando il letto è aperto diventa una nicchia dentro cui lavorare o leggere. Anche il materasso è diviso in più parti non solo per seguire il movimento della ribalta del letto ma anche per potersi trasformare da singolo a matrimoniale.
Il letto e il materasso, ad esempio, sono due prototipi disegnati dall’architetto e costruiti su misura. L’incasso del letto è diviso in due parti: una mobile che si ribalta e una fissa che quando il letto è aperto diventa una nicchia dentro cui lavorare o leggere. Anche il materasso è diviso in più parti non solo per seguire il movimento della ribalta del letto ma anche per potersi trasformare da singolo a matrimoniale.
Le sedie sono gli unici due pezzi non disegnati dall’architetto Di Chiara. Si tratta di due sedute pieghevoli in compensato di betulla, disegnate da Malte Grieb per Ambivalenz.
Uno dei lati corti della casa è totalmente vetrato, una soluzione scelta per permettere all’irraggiamento solare di invadere l’ambiente. La superficie vetrata è completamente apribile e si aggiunge alle finestre sul tetto, inclinate di 110 gradi. L’inclinazione è pensata non solo per captare meglio i raggi solari ma anche per trasformare il tetto in una comoda seduta. Gli infissi in copertura, inoltre, contribuiscono alla ventilazione naturale della casa.
È ora in fase di realizzazione la posa di pannelli fotovoltaici, abbinati all’installazione di pannelli radianti a infrarossi: «un sistema di riscaldamento a basso consumo ancora poco utilizzato in Italia».
È ora in fase di realizzazione la posa di pannelli fotovoltaici, abbinati all’installazione di pannelli radianti a infrarossi: «un sistema di riscaldamento a basso consumo ancora poco utilizzato in Italia».
Il bagno è nella parte anteriore della casa ed è completamente rivestito in legno. Ogni sanitario è nascosto, così come lo specchio e la rubinetteria che scompaiono all’interno degli sportelli. Il wc è di tipo compostante: i rifiuti solidi umani vengono quindi smaltiti attraverso un processo di compostaggio e disidratazione, che consente di azzerare l’utilizzo dell’acqua per lo smaltimento e di ottenere un prodotto finale da impiegare facilmente come fertilizzante.
Un semplice sistema di tenda a rullo consente di coprire la vista del bagno dall’esterno.
Originale è l’impianto doccia: Leonardo ha sviluppato una sua idea che ha chiamato Trolley Tank (ispirata al sistema Showerloop che si basa sul riciclo dell’acqua). Consiste in due sacche – una per l’acqua pulita e l’altra per l’acqua utilizzata – contenute in un serbatoio portatile. Man mano che l’acqua viene usata, la prima sacca si svuota e la seconda si riempie. Quando la seconda sacca è piena, il serbatoio portatile viene staccato e si provvede allo smaltimento.
Un semplice sistema di tenda a rullo consente di coprire la vista del bagno dall’esterno.
Originale è l’impianto doccia: Leonardo ha sviluppato una sua idea che ha chiamato Trolley Tank (ispirata al sistema Showerloop che si basa sul riciclo dell’acqua). Consiste in due sacche – una per l’acqua pulita e l’altra per l’acqua utilizzata – contenute in un serbatoio portatile. Man mano che l’acqua viene usata, la prima sacca si svuota e la seconda si riempie. Quando la seconda sacca è piena, il serbatoio portatile viene staccato e si provvede allo smaltimento.
Anche la rubinetteria della piccola ma attrezzatissima cucina è a scomparsa, così come il lavabo, sormontato da una tavola di legno che può essere utilizzata come ripiano di lavoro oppure tagliere. Sempre pensando al risparmio energetico, i fornelli sono a induzione mentre il frigorifero è ridotto ai minimi termini, anche perché «in inverno il cibo può essere conservato all’esterno». Un ottimo sistema di scaffalatura consente anche di comporre una dispensa.
Lo scompartimento sopra la cucina è riservato a una piccola serra, dove riporre qualche vaso di erbe aromatiche. Il vano è riscaldato e illuminato dalla vetrata inclinata della copertura.
Lo scompartimento sopra la cucina è riservato a una piccola serra, dove riporre qualche vaso di erbe aromatiche. Il vano è riscaldato e illuminato dalla vetrata inclinata della copertura.
In questa foto vediamo Leonardo mentre rimuove il pannello dietro cui sono coltivate le erbe aromatiche.
Leonardo vive nella sua casa dal Luglio del 2017, in questo periodo ha imparato a vivere con solo pochi oggetti indispensabili, senza accumulare - e quindi sprecare - più del necessario. Il suo desiderio è di rendere l’abitazione autosufficiente per risiedere in maniera indipendente nelle città. Un progetto che vede anche il coinvolgimento delle amministrazioni cittadine interessate a creare quartieri da occupare temporaneamente.
Leonardo vive nella sua casa dal Luglio del 2017, in questo periodo ha imparato a vivere con solo pochi oggetti indispensabili, senza accumulare - e quindi sprecare - più del necessario. Il suo desiderio è di rendere l’abitazione autosufficiente per risiedere in maniera indipendente nelle città. Un progetto che vede anche il coinvolgimento delle amministrazioni cittadine interessate a creare quartieri da occupare temporaneamente.
Leonardo non è il solo a testare la casa: chiunque abbia voglia può contattare l’architetto e decidere di provare la piccola unità abitativa. In questo modo vengono portati avanti dei test living attraverso i quali l’architetto può raccogliere strategie correttive e migliorare la configurazione, gli strumenti e le prestazioni del prototipo.
«Non sapevo che l’essere umano producesse così tanta acqua. Quando la casa è chiusa e abitata si forma molta condensa che va smaltita».
Questa è una delle cose che Leonardo ha scoperto vivendo in uno spazio così piccolo e, per risolvere il problema, a breve l’architetto farà installare un sistema di ventilazione meccanica controllata, in grado di sostituire l’aria sporca e umida con aria proveniente dall’esterno senza che ci sia dispersione termica.
«Non sapevo che l’essere umano producesse così tanta acqua. Quando la casa è chiusa e abitata si forma molta condensa che va smaltita».
Questa è una delle cose che Leonardo ha scoperto vivendo in uno spazio così piccolo e, per risolvere il problema, a breve l’architetto farà installare un sistema di ventilazione meccanica controllata, in grado di sostituire l’aria sporca e umida con aria proveniente dall’esterno senza che ci sia dispersione termica.
aVOID, dopo essere stata ultimata nella sua configurazione attuale, è stata collaudata e immatricolata come abitazione mobile. Può circolare liberamente su strada trainata da un mezzo idoneo (SUV, fuoristrada o furgone dotato di gancio traino) condotto da un guidatore provvisto di patente B-E.
«Questo è stato il momento più difficile, volevo rimandare la partenza! Sapevo di dover arrivare fino a Berlino ero stato invitato a partecipare al Bauhaus Campus Berlin, ma avevo paura che la casa si danneggiasse».
Invece aVOID ha percorso più di 1200 km partendo da Pesaro, dove è nata, e arrivando, perfettamente integra, a Berlino, dove sta crescendo anche con il contributo della
“Tinyhouse University”.
«Questo è stato il momento più difficile, volevo rimandare la partenza! Sapevo di dover arrivare fino a Berlino ero stato invitato a partecipare al Bauhaus Campus Berlin, ma avevo paura che la casa si danneggiasse».
Invece aVOID ha percorso più di 1200 km partendo da Pesaro, dove è nata, e arrivando, perfettamente integra, a Berlino, dove sta crescendo anche con il contributo della
“Tinyhouse University”.
Guarda tutte le foto di questa casa
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto dell’abitazione insieme a una breve descrizione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare la tua casa, ti contatteremo al più presto.
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love it buster
meg613: maybe hes not planning on getting married and having kids, i imagine so with life like that huh!!!!!!!?!😛