Le Case di Houzz: A Milano Perfetta Eleganza Vista Duomo
Nel cuore storico del capoluogo meneghino un appartamento è il raffinato trait-d’union stilistico fra passato e presente
All’interno del palazzo della Veneranda Fabbrica del Duomo – l’ente che amministra i lavori di manutenzione e salvaguardia della cattedrale milanese – quello che un tempo era l’appartamento di rappresentanza dell’ingegnere capo, poi dismesso e non abitato per molto tempo, è stato recuperato e riportato a nuova vita. Una dimora in un punto privilegiato di Milano, intrisa di bellezza e storia e con una vista mozzafiato su una delle architetture gotiche più importanti al mondo, ripensata in perfetto equilibrio fra quelle che erano le caratteristiche strutturali originarie e una ritrovata eleganza stilistica, il tutto rispettando il legame con il contesto.
La situazione iniziale si presentava abbastanza compromessa, l’appartamento – come ci spiega l’architetto Riccardo Emanuele – «era dismesso da diverso tempo e non era abitabile viste le condizioni in cui versava. Il lavoro di ristrutturazione ha comportato una grande operazione di mantenimento». Trattandosi di un edificio dal grande pregio storico e non potendo fare lavori strutturali, è stata fatta un’operazione di recupero e ripristino dell’esistente, perché nulla, o quasi, poteva essere alterato o stravolto. Ad esempio sono stati ripristinati i pavimenti; gli impianti (acqua e luce) sono stati invece completamente rimessi a nuovo.
Sui pavimenti originali (eccetto in cucina e bagno), è stato fatto un doppio lavoro di recupero e di reintegro. Oltre a risistemare le superfici esistenti – il parquet è stato lamato e lucidato, le cementine sono state lucidate – infatti, si è provveduto a colmare le mancanze di ciò che era andato perduto. L’appartamento aveva subito, negli anni Cinquanta, dei lavori di superfetazione (delle aggiunte alla struttura originaria che ne alterano l’assetto formale) che avevano portato all’introduzione di materiali non in linea con il luogo; durante questa ultima ristrutturazione si è provveduto a rimuovere buona parte di questi elementi non coerenti con l’insieme.
Fra i vari interventi oggetto del recupero c’è stato il ripristino di tutto l’apparato decorativo: le decorazioni sopra le porte e quelle dei soffitti, comprese le modanature e le cornici in gesso.
Fra i vari interventi oggetto del recupero c’è stato il ripristino di tutto l’apparato decorativo: le decorazioni sopra le porte e quelle dei soffitti, comprese le modanature e le cornici in gesso.
Il parquet che corre in quasi tutta la casa è in essenza rovere, fatta eccezione per alcuni ambienti pavimentati in larice. Se il parquet è stato in buona parte recuperato, per le pareti, invece, c’è stato un lavoro di grande ricerca delle tonalità originarie. Un’operazione fatta scrostando i muri e osservando le tante stratificazioni di colore che negli anni erano state fatte, che ha portato infine a determinare una palette nei toni caldi della terra, come il marrone bruciato.
La cucina è uno dei pochi ambienti completamente ripensati dai progettisti. Concepita per adattarsi a uno stile di vita più moderno e funzionale, è comunque stata pensata nel rispetto del luogo, ovvero non abbattendo pareti e mantenendo lo spazio nella stessa identica maniera. «Per tutto il processo di ristrutturazione ci siamo sempre mossi con estrema cura fra recupero e contemporaneità, anche nella composizione dei nuovi spazi», ci tiene a sottolineare l’architetto Emanuele.
All’interno della cucina un segno contemporaneo illumina il bancone lavoro, si tratta della lampada Aim di Flos disegnata dai fratelli Bouroullec. I mobili sono realizzati su misura.
All’interno della cucina un segno contemporaneo illumina il bancone lavoro, si tratta della lampada Aim di Flos disegnata dai fratelli Bouroullec. I mobili sono realizzati su misura.
L’originale pavimento della cucina era realizzato con delle cementine impresse andate quasi tutte perdute, così sono state scelte delle nuove piastrelle di Made a Mano di Caltagirone che nel decoro riprendono le vecchie cementine.
Una scelta che ben risolve anche il tema della funzionalità perché il nuovo pavimento è realizzato con materiali facili da pulire e che non si rovinano, a differenza delle cementine di una volta che spesso perdono il colore e si danneggiano facilmente.
Una scelta che ben risolve anche il tema della funzionalità perché il nuovo pavimento è realizzato con materiali facili da pulire e che non si rovinano, a differenza delle cementine di una volta che spesso perdono il colore e si danneggiano facilmente.
Anche il colore delle pareti della camera padronale è frutto di una ricerca sulle stratificazioni preesistenti susseguitesi nel corso degli anni e ricampionate. Qui i risultati hanno portato alla scelta di una tonalità decisa, ma neutra, che ben combina grigio, verde e blu.
Tutti gli arredi della camera sono stati progettati su disegno, compreso il grande armadio a specchio, così come la maggior parte dei mobili della casa, fanno eccezione alcuni pezzi storici di antiquariato, come credenze e trumò, volutamente mantenuti.
Tutti gli arredi della camera sono stati progettati su disegno, compreso il grande armadio a specchio, così come la maggior parte dei mobili della casa, fanno eccezione alcuni pezzi storici di antiquariato, come credenze e trumò, volutamente mantenuti.
I due bagni, insieme alla cucina, sono gli unici ambienti della casa progettati ex novo. Nel farlo gli architetti si sono attenuti ad alcune regole base per la scelta di materiali e finiture.
Sono stati infatti impiegati componenti in linea con la dimora, materiali importanti e di pregio che rispondessero completamente alle caratteristiche stilistiche dell’intero appartamento.
Sono stati infatti impiegati componenti in linea con la dimora, materiali importanti e di pregio che rispondessero completamente alle caratteristiche stilistiche dell’intero appartamento.
E così i marmi della tradizione milanese vestono le due zone di servizio dei bagni e della cucina.
Per il bagno padronale è stato scelto del marmo nero Marquina, mentre per il secondo bagno è stato impegnato un marmo bianco di Calacatta.
Per il bagno padronale è stato scelto del marmo nero Marquina, mentre per il secondo bagno è stato impegnato un marmo bianco di Calacatta.
Fra i lavori più importanti c’è stato l’ammodernamento e la ristrutturazione dei serramenti. Diversi elementi, molti dei quali dalle dimensioni importanti, per cui si è provveduto a un perfetto efficientamento sia energetico sia acustico.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: un industriale lombardo
Dove: a Milano, all’interno del Palazzo della Veneranda Fabbrica del Duomo; il palazzo si trova di fronte all’abside del Duomo (sul retro)
Superficie: 220 m²
Anno di costruzione: l’edificio è un palazzo d’epoca realizzato fra il 1840 e il 1860 dall’architetto Pietro Pestagalli
Anno di ristrutturazione: 2014
Architetto: Riccardo Emanuele e Samuel Balasso di NCB ARCHITETTURA
Il particolare interessante: il palazzo è un edificio storico sottoposto a vincolo architettonico
e fa parte della Veneranda Fabbrica, importante istituzione storica nata nel 1387 che governa tutte le attività di manutenzione relative al Duomo di Milano; l’appartamento era la casa dell’ingegnere capo della Veneranda Fabbrica del Duomo, una figura che oggi non esiste più.
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