My Houzz: L'Estrema Passione di Daniélle per le Pareti Scure
Non siete degli amanti del total white? Questa casa nordica piena di colore è il perfetto antidoto
Kasper Iversen
22. september 2018
Danish journalist & editor
L’appartamento di Daniélle Bertelsen, caratterizzato da pavimenti neri, soffitti con decorazioni dorate e neanche un classico mobile di design, è l’esatto opposto della maggior parte delle abitazioni nel quartiere Vesterbro di Copenaghen, in Danimarca. L’arredamento delle case in questo quartiere alla moda tende di solito verso il bianco brillante dello stile scandinavo, uno stile che Daniélle non ama molto: «Ho quasi la pelle d’oca quando mi trovo in un appartamento total white. Penso che sia impersonale, freddo e non molto accogliente. Mi fa venire in mente un ospedale», spiega Daniélle.
Non c’è quindi da stupirsi che Daniélle e il compagno Patrick abbiano arredato il trilocale con tonalità scure e intense.
«Sono davvero felice di essere circondata dal colore e amo soprattutto le tonalità scure, perché creano, secondo me, intimità e la giusta atmosfera. E poi donano alla casa più carattere. C’è molto più calore nei colori scuri», spiega Daniélle, che descrive l’appartamento in cui abita come “bohémien”.
«Sono davvero felice di essere circondata dal colore e amo soprattutto le tonalità scure, perché creano, secondo me, intimità e la giusta atmosfera. E poi donano alla casa più carattere. C’è molto più calore nei colori scuri», spiega Daniélle, che descrive l’appartamento in cui abita come “bohémien”.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: Daniélle Bertelsen, 38 anni, il suo compagno Patrick, 28 anni, e la figlia Ludovica di 6 mesi
Dove: quartiere di Vesterbro, Copenaghen, Danimarca
Superficie: 90 m²
Maggiori informazioni sui proprietari: Daniélle è un’assistente sociale, con una laurea in sviluppo internazionale e studi culturali, e lavora come consulente specialista nel campo dell’infanzia e della gioventù. Gestisce inoltre Interiorwise, un blog e uno studio di interior design che lavora con privati, negozi e hotel. Patrick sta studiando per diventare assistente sociale.
Chi ci abita: Daniélle Bertelsen, 38 anni, il suo compagno Patrick, 28 anni, e la figlia Ludovica di 6 mesi
Dove: quartiere di Vesterbro, Copenaghen, Danimarca
Superficie: 90 m²
Maggiori informazioni sui proprietari: Daniélle è un’assistente sociale, con una laurea in sviluppo internazionale e studi culturali, e lavora come consulente specialista nel campo dell’infanzia e della gioventù. Gestisce inoltre Interiorwise, un blog e uno studio di interior design che lavora con privati, negozi e hotel. Patrick sta studiando per diventare assistente sociale.
Quando tre anni fa la coppia ha comprato l’appartamento, assomigliava alla maggior parte delle altre case di Copenaghen: aveva pavimenti con assi di legno di colore chiaro, pareti bianche e soffitti bianchi. Daniélle e Patrick hanno poi lavorato con una palette colorata.
«Pensavo che saremmo riusciti a ristrutturare la casa in un anno, ma alla fine ce ne sono voluti due perché, una volta che si inizia, la fine non arriva mai: dipinte le pareti, abbiamo dovuto pitturare anche i telai delle finestre. Dopo aver dipinto i telai delle finestre, ci siamo resi conto che era necessario sistemare anche le prese a muro», racconta Daniélle.
«Pensavo che saremmo riusciti a ristrutturare la casa in un anno, ma alla fine ce ne sono voluti due perché, una volta che si inizia, la fine non arriva mai: dipinte le pareti, abbiamo dovuto pitturare anche i telai delle finestre. Dopo aver dipinto i telai delle finestre, ci siamo resi conto che era necessario sistemare anche le prese a muro», racconta Daniélle.
C’è più coerenza nello stile e nell’atmosfera da una stanza all’altra rispetto alla maggior parte delle case. È un altro motivo per cui l’appartamento di Daniélle si distingue così tanto dagli altri.
«Spesso mi accorgo che le persone che vogliono creare una casa diversa hanno un po’ paura di andare fino in fondo, perché pensano che sia un’idea troppo folle. Ho imparato che la coerenza è fondamentale, perciò è meglio osare un po’ di più rispetto al troppo poco», spiega.
Lampadario: da un annuncio su DBA, l’equivalente danese di Craigslist, dieci anni fa
«Spesso mi accorgo che le persone che vogliono creare una casa diversa hanno un po’ paura di andare fino in fondo, perché pensano che sia un’idea troppo folle. Ho imparato che la coerenza è fondamentale, perciò è meglio osare un po’ di più rispetto al troppo poco», spiega.
Lampadario: da un annuncio su DBA, l’equivalente danese di Craigslist, dieci anni fa
Raramente le mezze misure, secondo Daniélle, vanno bene; ad esempio, dipingere una parete ad effetto in una casa dalle pareti bianche non è sufficiente per creare calore. Spesso si finisce per avere un qualcosa dall’aspetto disordinato.
«O si fa tutto il possibile oppure è meglio lasciare le cose così come sono. È quello che penso anche a proposito di questi pavimenti. Molte persone sono dell’idea che non si debbano toccare i pavimenti e i soffitti, ma io credo che sia necessario intervenire anche su quelli per ottenere una soluzione uniforme».
«O si fa tutto il possibile oppure è meglio lasciare le cose così come sono. È quello che penso anche a proposito di questi pavimenti. Molte persone sono dell’idea che non si debbano toccare i pavimenti e i soffitti, ma io credo che sia necessario intervenire anche su quelli per ottenere una soluzione uniforme».
Daniélle aggiunge che si sente molto fortunata ad avere un compagno che non si interessa molto all’arredamento e che di rado si lamenta del suo stile unico. «A volte pensa che abbia delle idee assurde quando gliele espongo ma, dopo che le ho realizzate, non ha di solito nulla in contrario».
Secondo Daniélle, Patrick avrebbe ora difficoltà ad abitare in una casa bianca. O almeno, era scettico quando di recente gli ha proposto un complemento d’arredo di colore bianco: «Ma noi non usiamo il bianco. Non ci piace il bianco, o mi sbaglio?», si è lamentato. «No, non ci piace», afferma Daniélle sorridendo.
La donna trae ispirazione per il suo stile particolare da molti posti diversi. Quando un’idea prende forma, bisogna provarla: «Spesso è un processo molto sperimentale. Ci provo e ci riprovo finché non sono soddisfatta del risultato».
Secondo Daniélle, Patrick avrebbe ora difficoltà ad abitare in una casa bianca. O almeno, era scettico quando di recente gli ha proposto un complemento d’arredo di colore bianco: «Ma noi non usiamo il bianco. Non ci piace il bianco, o mi sbaglio?», si è lamentato. «No, non ci piace», afferma Daniélle sorridendo.
La donna trae ispirazione per il suo stile particolare da molti posti diversi. Quando un’idea prende forma, bisogna provarla: «Spesso è un processo molto sperimentale. Ci provo e ci riprovo finché non sono soddisfatta del risultato».
Uno degli elementi più caratteristici dell’appartamento è il soffitto del salotto. «Se avessi lasciato i soffitti di colore bianco, non sarebbero stati completi. Le persone avrebbero pensato: “Va bene, qui ha esaurito le idee”», spiega Daniélle.
In un primo momento aveva pensato di dipingere un motivo tutto intorno al soffitto, traendo ispirazione dai pavimenti decorati con gli stencil. «Ho iniziato a farlo, ma mi sono subito resa conto che sarebbe stato troppo noioso avere la decorazione solo lungo i bordi».
In un primo momento aveva pensato di dipingere un motivo tutto intorno al soffitto, traendo ispirazione dai pavimenti decorati con gli stencil. «Ho iniziato a farlo, ma mi sono subito resa conto che sarebbe stato troppo noioso avere la decorazione solo lungo i bordi».
Ha perciò deciso che sarebbe stato meglio ricoprire l’intero soffitto con il motivo dorato. Tuttavia, un elemento ogni cinque realizzato a stencil è sbiadito, perché un motivo completamente uniforme sarebbe stato troppo grazioso. «Penso che non dovrebbe essere troppo bello né troppo preciso».
Sebbene la lenta realizzazione a stencil abbia quasi spinto Daniélle a rinunciare a metà del lavoro, alla fine il motivo è stato ripetuto più di 400 volte per ottenere il risultato finale.
Sebbene la lenta realizzazione a stencil abbia quasi spinto Daniélle a rinunciare a metà del lavoro, alla fine il motivo è stato ripetuto più di 400 volte per ottenere il risultato finale.
Il possedere oggetti di marca non è una priorità per Daniélle. Non importa se si tratti di un vecchio oggetto riciclato, un articolo a buon mercato dell’Ikea o un costoso prodotto di design; l’importante è che le piaccia. «Penso di non avere neanche un mobile di design», rivela la donna.
Il tavolino da caffè in salotto è realizzato con alcune valigie, che Daniélle ha acquistato in un negozio d’antiquariato chiamato Tante Tuli, nel quartiere Amager. Il negozio apparteneva in passato a sua zia. Nelle valigie sono oggi riposti i Dvd, una macchina da cucire e tutto l’occorrente per rammendare. Il tappeto è stato comprato da Ellos e il divano è nuovo ed è stato trovato su Lauritz.com.
L’abitazione bohémien stereotipata è meno ordinata e più alla buona rispetto all’appartamento di Daniélle.
«Anche se mi piace circondarmi di un sacco di cose molto diverse tra loro, nuove e vecchie, costose e a buon mercato, non mi piace che sembrino troppo in disordine. Posso però sopportarlo, a patto che siano raggruppate bene. Ecco il giusto compromesso», afferma con un sorriso.
«Anche se mi piace circondarmi di un sacco di cose molto diverse tra loro, nuove e vecchie, costose e a buon mercato, non mi piace che sembrino troppo in disordine. Posso però sopportarlo, a patto che siano raggruppate bene. Ecco il giusto compromesso», afferma con un sorriso.
Daniélle trae ispirazione da molte fonti. Una di queste è l’interior designer londinese Abigail Ahern, la quale «Ha un debole per l’oscurità e, alle volte, uno stile un po’ eccentrico, con animali e piante».
Un’altra fonte d’ispirazione è l’italiano Dimore Studio. «Tra l’altro, hanno arredato un appartamento a Milano che è aperto al pubblico. Giocano molto sul contrasto tra elementi vecchi e consunti e mobili nuovi dai forti colori. È fantastico!», afferma Daniélle.
L’ultima influenza è più vicina a casa. Si tratta del negozio d’arredamento Rue Verte. «Questo negozio nel centro di Copenaghen si contraddistingue per lo stile bohémien francese che adoro, pieno di oro, ottone, velour e contrasti netti».
Un’altra fonte d’ispirazione è l’italiano Dimore Studio. «Tra l’altro, hanno arredato un appartamento a Milano che è aperto al pubblico. Giocano molto sul contrasto tra elementi vecchi e consunti e mobili nuovi dai forti colori. È fantastico!», afferma Daniélle.
L’ultima influenza è più vicina a casa. Si tratta del negozio d’arredamento Rue Verte. «Questo negozio nel centro di Copenaghen si contraddistingue per lo stile bohémien francese che adoro, pieno di oro, ottone, velour e contrasti netti».
Tutte le pareti che Daniélle non ha verniciato con un colore intenso sono state rivestite con la carta da parati. «Ho comprato la carta da parati in posti diversi. Ho spesso cercato su internet finché non ho trovato quello che volevo e potevo permettermi, dato che le carte da parati sono spesso estremamente costose».
La carta da parati più spettacolare si trova sulla parete più lunga della sala da pranzo. All’inizio Daniélle sognava di tappezzare questa parete con l’immagine di un enorme leone, ma le sarebbe costato all’incirca 4.700 euro. Perciò alla fine ha scelto un uccello di fantasia ispirato a un fenicottero, che ha comprato online al prezzo di 400 euro circa.
La carta da parati più spettacolare si trova sulla parete più lunga della sala da pranzo. All’inizio Daniélle sognava di tappezzare questa parete con l’immagine di un enorme leone, ma le sarebbe costato all’incirca 4.700 euro. Perciò alla fine ha scelto un uccello di fantasia ispirato a un fenicottero, che ha comprato online al prezzo di 400 euro circa.
Prima. Come il resto dell’appartamento, quando la coppia si è trasferita nella nuova casa, la camera da letto era bianco gesso e il pavimento aveva assi di legno di colore chiaro.
Ora il colore fa sentire la sua presenza anche in camera da letto. «La cosa più importante è che quando sono sdraiata a letto posso guardare qualcosa che non è di colore bianco», spiega Daniélle.
È questo il motivo per cui il soffitto della camera da letto è dipinto in oro e nero ed è decorato con vecchie locandine teatrali e poster dell’artista Bjørn Wiinblad. «Adoro Bjørn Wiinblad e mi sarebbe davvero piaciuto ricoprire il soffitto con un’ampia carta da parati che raffigura un grande circo disegnato proprio da lui. Ma mi sarebbe costato un occhio della testa, perciò, al suo posto, mi è venuta in mente questa soluzione».
Una vecchia cappelliera di un treno è stata appesa alla parete e la coppia la usa per appenderci i vestiti.
È questo il motivo per cui il soffitto della camera da letto è dipinto in oro e nero ed è decorato con vecchie locandine teatrali e poster dell’artista Bjørn Wiinblad. «Adoro Bjørn Wiinblad e mi sarebbe davvero piaciuto ricoprire il soffitto con un’ampia carta da parati che raffigura un grande circo disegnato proprio da lui. Ma mi sarebbe costato un occhio della testa, perciò, al suo posto, mi è venuta in mente questa soluzione».
Una vecchia cappelliera di un treno è stata appesa alla parete e la coppia la usa per appenderci i vestiti.
La camera da letto è l’unico ambiente della casa con un pavimento bianco. «In genere mi piace che le stanze confluiscano una nell’altra e siano un tutt’uno con il pavimento. Dato che il pavimento della camera da letto è su un livello leggermente diverso, si veniva comunque a creare una divisione naturale. È giusto, secondo me, che la camera da letto venga percepita come uno spazio separato dal resto della casa. In questo modo è come se fosse una piccola caverna e mi piace così».
Prima. Quando la coppia si è trasferita, anche il corridoio era bianco, scialbo e privo di originalità.
In questa fotografia si vede la porta d’ingresso (sulla sinistra) e di fronte la porta della cucina.
In questa fotografia si vede la porta d’ingresso (sulla sinistra) e di fronte la porta della cucina.
Come nel resto dell’appartamento, anche qui Daniélle ha fatto posto alle tonalità scure.
«Ho ricoperto le pareti con un prodotto chiamato Kabe. È una specie di intonaco colorato. Poi ho spruzzato una vernice particolare per ottenere una superficie più lucida», spiega la donna. Secondo lei, i colori più scuri mettono in risalto la lucentezza dei telai.
«Ho ricoperto le pareti con un prodotto chiamato Kabe. È una specie di intonaco colorato. Poi ho spruzzato una vernice particolare per ottenere una superficie più lucida», spiega la donna. Secondo lei, i colori più scuri mettono in risalto la lucentezza dei telai.
Oltre ad aver rinnovato lo spazio, ha anche verniciato la lavatrice di un viola intenso. «L’unico problema era che non riuscivo a leggere i diversi programmi, perciò li ho scritti con un pennarello nero», afferma Daniélle sorridendo.
«Il bagno è stato il nostro primo progetto. Perciò quando abbiamo acquisito maggiore esperienza e abbiamo finito le altre stanze, ho pensato: “Adesso, tutt’a un tratto, il bagno non mi sembra poi così bello”», racconta.
Tra l’altro, il gabinetto bianco continua a urtare Daniélle, che desidera sostituirlo con uno nero o in acciaio.
Tra l’altro, il gabinetto bianco continua a urtare Daniélle, che desidera sostituirlo con uno nero o in acciaio.
Il lavandino in ottone viene dal Marocco. Un’amica di Daniélle lo aveva comprato su internet, ma quando è arrivato si è resa conto che non stava bene con l’arredamento. Nel bagno di Daniélle è invece perfetto.
La cucina, che si trova accanto al bagno è forse la stanza che ha subito la trasformazione più grande.
«Quando ci siamo trasferiti, c’era una cucina bianca di Svane Køkkenet con i pensili, i mobiletti e tutti i soliti elementi. Ho messo un annuncio su Dba, l’equivalente danese di Craigslist, dicendo che chiunque fosse stato disposto a venire a smontarla poteva averla gratis. Per fortuna, sono stati ben contenti di venirsela a prendere».
Anche se le cucine danesi tendono a essere di colore bianco, non è stato troppo difficile o eccessivamente costoso trovare delle soluzioni in altri colori.
«Le superfici e gli elementi in acciaio, così come il forno, sono di Ikea, mentre il top è stato realizzato nell’officina di un fabbro. Non abbiamo praticamente spazio e tutti si domandano dove teniamo le cose, perché c’è solo una lavastoviglie, una dispensa, un armadietto per piatti e bicchieri, alcune piccole mensole e una scopiera. È tutto».
Lampadario: creato dalla coppia utilizzando vecchie lampade
«Le superfici e gli elementi in acciaio, così come il forno, sono di Ikea, mentre il top è stato realizzato nell’officina di un fabbro. Non abbiamo praticamente spazio e tutti si domandano dove teniamo le cose, perché c’è solo una lavastoviglie, una dispensa, un armadietto per piatti e bicchieri, alcune piccole mensole e una scopiera. È tutto».
Lampadario: creato dalla coppia utilizzando vecchie lampade
Daniélle era preoccupata che la cucina potesse sembrare ingombra, perciò ha deciso di tenere solo gli utensili e le stoviglie per i quali c’era posto; il resto è stato buttato via.
«Abbiamo tutto quello che ci serve. Spesso quando le cose vengono conservate negli armadietti prendono soltanto polvere. Ma quando si ha solo quello che abbiamo qui, lo si usa sempre. Questo approccio funziona molto bene».
Portaposate: di Parigi, acquistati però a Berlino
«Abbiamo tutto quello che ci serve. Spesso quando le cose vengono conservate negli armadietti prendono soltanto polvere. Ma quando si ha solo quello che abbiamo qui, lo si usa sempre. Questo approccio funziona molto bene».
Portaposate: di Parigi, acquistati però a Berlino
L’appartamento aveva appena preso forma, assumendo le sembianze odierne, quando Daniélle ha iniziato a sentire la mancanza delle sfide nell’ambito dell’arredamento. La coppia ha perciò deciso di vendere la casa per cominciare un nuovo progetto.
«La cosa sorprendente è che gli acquirenti vogliono prendere l’appartamento così com’è, mantenendo perciò l’arredamento colorato, e hanno anche comprato alcuni mobili. Noi ci trasferiremo in un appartamento più grande ad Amager, che si sviluppa su due piani e che al momento è completamente bianco con pavimenti in legno ben levigati. Ci sarà un gran da fare!», afferma Daniélle con un gran sorriso pieno di attese.
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
Altro
Dibattito: Meglio Arredare in Toni Chiari o Scuri?
Chi Ha Ancora Paura del Soggiorno in Toni Scuri?
«La cosa sorprendente è che gli acquirenti vogliono prendere l’appartamento così com’è, mantenendo perciò l’arredamento colorato, e hanno anche comprato alcuni mobili. Noi ci trasferiremo in un appartamento più grande ad Amager, che si sviluppa su due piani e che al momento è completamente bianco con pavimenti in legno ben levigati. Ci sarà un gran da fare!», afferma Daniélle con un gran sorriso pieno di attese.
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