Prima e Dopo: Una Cucina Guadagna Molta Luce e Cambia Forma
A Roma, una buia cucina è stata completamente ridisegnata per diventare la luminosa protagonista della casa
Siamo a Roma, nella zona della Balduina: qui l’architetto Francesca Pierucci si è occupata della ristrutturazione di un appartamento degli anni ‘60. Al centro del progetto la cucina, uno spazio completamente ripensato, funzionale e luminoso, non più “chiuso in una stanza”, ma studiato come strategica cerniera della zona giorno, aperta sul corridoio e sulla zona living.
Per raggiungere questo obiettivo, l’architetto ha ideato calibrate soluzioni progettuali, come il sistema di vetrate, e scelto materiali e finiture che enfatizzassero il più possibile la luce naturale proveniente dall’esterno. Il risultato è stato un mix riuscito di praticità e stile che ha dato vita a uno spazio tutto da vivere.
Per raggiungere questo obiettivo, l’architetto ha ideato calibrate soluzioni progettuali, come il sistema di vetrate, e scelto materiali e finiture che enfatizzassero il più possibile la luce naturale proveniente dall’esterno. Il risultato è stato un mix riuscito di praticità e stile che ha dato vita a uno spazio tutto da vivere.
Foto ante operam di Francesca Pierucci
La cucina prima dell’intervento era un ambiente buio e angusto. La ristrutturazione ha portato una nuova e ritrovata luminosità per questo spazio.
Dotata di una sola porta finestra, aperta su una corte interna esposta a nord (quindi con pochissima luce diretta) e non particolarmente ampia, lo spazio era un ambiente pesante e per nulla pratico.
La cucina prima dell’intervento era un ambiente buio e angusto. La ristrutturazione ha portato una nuova e ritrovata luminosità per questo spazio.
Dotata di una sola porta finestra, aperta su una corte interna esposta a nord (quindi con pochissima luce diretta) e non particolarmente ampia, lo spazio era un ambiente pesante e per nulla pratico.
Uno dei focus su cui si è sviluppato il progetto del nuovo ambiente cucina è stato dare a questo spazio quanta più luce possibile, oltre che una nuova distribuzione che fosse più pratica e dinamica.
Per attuare questo, la pianta della cucina è stata leggermente traslata rispetto alla posizione originaria e ampliata verso il corridoio.
Per attuare questo, la pianta della cucina è stata leggermente traslata rispetto alla posizione originaria e ampliata verso il corridoio.
Dotata di una sola finestra aperta su una corte non particolarmente ampia (la sua posizione si deduce nella foto precedente, a sinistra del frigorifero), la cucina nel suo impianto originario non godeva di una grande luce naturale; per aumentare la luminosità dello spazio è stato studiato un sistema di aperture vetrate, che comprende la lunga finestra che dall’ingresso si spinge fino al corridoio, e la porta vetrata, che si apre sul soggiorno attiguo (in foto, sulla destra). Un interessante escamotage progettuale, ideato dall’architetto Pierucci, per dare luce e ampiezza smaterializzando un po’ il perimetro dell’ambiente grazie all’adozione di superfici trasparenti.
La cucina nel nuovo disegno è stata ripensata in continuità con la zona pranzo. La parete vetrata aperta sul corridoio e sull’ingresso, non solo ha dotato l’ambiente di una nuova luminosità, ma ha anche messo in osmosi questo spazio con quelli a esso attigui e dato alla cucina un ruolo da protagonista all’interno del nuovo sistema casa.
Le vetrate, con profilo in rovere come il pavimento scelto per tutto l’appartamento, sono state tutte progettate su disegno e realizzate da un artigiano.
Un ulteriore tocco vintage allo spazio è dato dalle piastrelle rettangolari che ricoprono fino a metà tutte le pareti della cucina. Questo rivestimento, realizzato con maioliche bianche lucide, ha il doppio effetto di caratterizzare stilisticamente lo spazio, ma anche di apportare luminosità grazie al potere riflettente del materiale utilizzato.
Le vetrate, con profilo in rovere come il pavimento scelto per tutto l’appartamento, sono state tutte progettate su disegno e realizzate da un artigiano.
Un ulteriore tocco vintage allo spazio è dato dalle piastrelle rettangolari che ricoprono fino a metà tutte le pareti della cucina. Questo rivestimento, realizzato con maioliche bianche lucide, ha il doppio effetto di caratterizzare stilisticamente lo spazio, ma anche di apportare luminosità grazie al potere riflettente del materiale utilizzato.
I moduli che compongono la cucina componibile sono stati scelti per adattarsi allo spazio e non perdere nemmeno uno dei pochi preziosi centimetri; i frontali hanno finitura bianca, stilisticamente a metà fra il più contemporaneo degli stili shabby e l’industriale. Bianco è anche il top in marmo Calacatta della famiglia dei bianchi di Carrara.
Opportunamente ribassato, il soffitto sopra il blocco cucina, ha permesso ai pensili di essere alloggiati al centimetro senza creare fastidiose intercapedini in alto, ma anche di alloggiare il tubo d’aspirazione della cappa freestanding posizionata sopra i fuochi.
Mobile cucina: Favilla di Scavolini
Opportunamente ribassato, il soffitto sopra il blocco cucina, ha permesso ai pensili di essere alloggiati al centimetro senza creare fastidiose intercapedini in alto, ma anche di alloggiare il tubo d’aspirazione della cappa freestanding posizionata sopra i fuochi.
Mobile cucina: Favilla di Scavolini
Altro elemento stilisticamente caratterizzante in cucina è la combinazione di due diverse pavimentazioni. Un mix studiato di chiaro parquet in essenza rovere, posato a correre, e piastrelle di gres dalla forma esagonale scelte in una raffinata combinazione di bianco e nero. Queste ultime, pensate per rendere più pratica la zona delle preparazioni, creano un funzionale e divertente tappeto che ben si combina con il legno della zona più conviviale.
Una scelta pratica, ma anche estetica, che fa sembrare l’ambiente più ampio.
Una scelta pratica, ma anche estetica, che fa sembrare l’ambiente più ampio.
Cromaticamente all’interno dello spazio vige una grande armonia data dalla scelta di materiali come il legno e da colori tenui pensati per mobili e rivestimenti (tutti pensati fra i toni più pacati del bianco e dei crema più caldi). Un sistema equilibrato interrotto qui e là da puntuali pennellate di colori accesi come il rosso di alcuni arredi e complementi e il nero pensato per le gambe del tavolo che riprende parte del pavimento. Completano lo spazio pochi arredi vintage scelti ad hoc come il tavolo, le sedie e la panchetta da bistrot voluta di un intenso rosso ciliegia.
Cosa ne pensi di questa cucina? Hai trovato idee replicabili? Salva le foto che ti piacciono di più in un Ideabook!
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: un giovane single
Dove: a Roma, zona della Balduina
Dimensione della cucina: 14 m²
Ristrutturazione: del 2016
Architetto: Francesca Pierucci