Idea del Mese: La Cucina di 15 mq Che si Appoggia al Vano Scale
Un ambiente aperto ben ottimizzato e illuminato dove stile minimale e materiali naturali italiani convivono con successo
Siamo a Treviolo, in provincia di Bergamo, in una zona residenziale a pochi minuti dal centro storico. Qui in una villetta familiare di due piani con sottotetto vive una giovane coppia con due figli piccoli. Lei è americana, lui italiano.
Dopo aver trascorso diversi anni negli Stati Uniti, hanno deciso di tornare in Italia e hanno chiesto a Quadrastudio di occuparsi della progettazione del loro appartamento. Particolare del lavoro, è la cucina: progettata attorno al vano scale, ottimizza e sfrutta al meglio questo spazio senza sacrificare l’illuminazione. Si tratta di un ambiente moderno dove lo stile minimale voluto dal marito convive con successo con materiali naturali Made in Italy scelti dalla moglie.
Dopo aver trascorso diversi anni negli Stati Uniti, hanno deciso di tornare in Italia e hanno chiesto a Quadrastudio di occuparsi della progettazione del loro appartamento. Particolare del lavoro, è la cucina: progettata attorno al vano scale, ottimizza e sfrutta al meglio questo spazio senza sacrificare l’illuminazione. Si tratta di un ambiente moderno dove lo stile minimale voluto dal marito convive con successo con materiali naturali Made in Italy scelti dalla moglie.
«Abbiamo sfruttato il vano scale per posizionare le colonne frigo e forno e ricavare nella parte più bassa dei cestelli contenitivi: non sono delle semplici ante proprio perché la moglie ha chiesto delle soluzioni molto pratiche e funzionali», continua Galvani.
In particolare il più piccolo è un cesto estraibile (si tira l’anta), il più alto invece è un contenitore dispensa con anta battente, mentre l’anta al centro nasconde la lavastoviglie a scomparsa. La zona sotto la scala è stata progettata su misura da un artigiano; è di colore bianco così da schiarire la cucina, che essendo stretta ha bisogno di luce e leggerezza.
La cucina è una stanza aperta di 15 m² che si affaccia sulla zona giorno dove è stato posizionato il tavolo da pranzo. Ha una sola finestra, proprio sopra il lavello: «Per guadagnare in luminosità, abbiamo scelto di non chiudere tutta la parete a lato delle scale, ma nella parte finale abbiamo inserito una lastra di vetro così da “rubare” un po’ di luce dal soggiorno».
La finestra ha apertura a battente (si apre a tirare verso sx) o a vasistas. Il rubinetto ha sistema abbattibile, si può quindi piegare, è adatto per questo sottofinestra.
Funzionale all’illuminazione, è anche la tenda: «Abbiamo suggerito un tendaggio in cotone leggero dalla tonalità chiara che permettesse alla luce di entrare. Questa soluzione – precisa il progettista – consente di non sacrificare l’apporto di luce naturale nemmeno quando la tenda è abbassata per “ripararsi” dagli sguardi dei vicini».
La parete che ospita i cestelli contenitivi, comprensiva di frigorifero, misura 3 metri.
In particolare il più piccolo è un cesto estraibile (si tira l’anta), il più alto invece è un contenitore dispensa con anta battente, mentre l’anta al centro nasconde la lavastoviglie a scomparsa. La zona sotto la scala è stata progettata su misura da un artigiano; è di colore bianco così da schiarire la cucina, che essendo stretta ha bisogno di luce e leggerezza.
La cucina è una stanza aperta di 15 m² che si affaccia sulla zona giorno dove è stato posizionato il tavolo da pranzo. Ha una sola finestra, proprio sopra il lavello: «Per guadagnare in luminosità, abbiamo scelto di non chiudere tutta la parete a lato delle scale, ma nella parte finale abbiamo inserito una lastra di vetro così da “rubare” un po’ di luce dal soggiorno».
La finestra ha apertura a battente (si apre a tirare verso sx) o a vasistas. Il rubinetto ha sistema abbattibile, si può quindi piegare, è adatto per questo sottofinestra.
Funzionale all’illuminazione, è anche la tenda: «Abbiamo suggerito un tendaggio in cotone leggero dalla tonalità chiara che permettesse alla luce di entrare. Questa soluzione – precisa il progettista – consente di non sacrificare l’apporto di luce naturale nemmeno quando la tenda è abbassata per “ripararsi” dagli sguardi dei vicini».
La parete che ospita i cestelli contenitivi, comprensiva di frigorifero, misura 3 metri.
Da questa foto si vede bene l’apertura con la lastra di vetro che porta luce in più in cucina.
Le scale conducono alla zona notte ospitata nel sottotetto.
Le scale conducono alla zona notte ospitata nel sottotetto.
La cucina si sviluppa a “L” e tutta è stata progettata su misura dall’artigiano. Per le basi è stato scelto un legno laccato grigio opaco: «L’ambiente è stretto, abbiamo optato per questo colore deciso perché volevamo dare carattere al corpo cucina. Per lo zoccolino, però, abbiamo preferito l’acciaio: richiama le maniglie ed è più pratico se dovesse sporcarsi».
Il piano, dove c’è la piastra a induzione, è in legno; mentre dove c’è il lavello è stato scelto il marmo: «La moglie, americana, ha voluto che vi fossero dei materiali naturali che richiamassero la tradizione italiana – racconta l’architetto – e così da una parte abbiamo optato per il legno; dall’altra per il marmo, più resistente all’acqua e all’usura».
Sopra le basi sono stati ricavati due pensili da 60 cm, al centro dei quali è stata posizionata la cappa, mentre a lato sono state lasciate delle mensole a vista: «Questa dispensa mimetizza la cappa e permette di risolvere un altro problema: nasconde il tubo per la fuoriuscita dei fumi che era già stato collocato ed era in posizione decentrata».
Sopra i pensili, alti 72 cm, è stata posizionata una mensola bianca quasi a chiudere visivamente la cucina: «Non volevamo che fossero attaccati al solaio, è servita per dare un po’ di respiro».
Il pavimento è in gres; è stato scelto un prodotto che richiamasse il legno ma che allo stesso tempo garantisse praticità di utilizzo, facilità di pulizia, poca manutenzione e non modificasse nel tempo la sua colorazione
Il piano, dove c’è la piastra a induzione, è in legno; mentre dove c’è il lavello è stato scelto il marmo: «La moglie, americana, ha voluto che vi fossero dei materiali naturali che richiamassero la tradizione italiana – racconta l’architetto – e così da una parte abbiamo optato per il legno; dall’altra per il marmo, più resistente all’acqua e all’usura».
Sopra le basi sono stati ricavati due pensili da 60 cm, al centro dei quali è stata posizionata la cappa, mentre a lato sono state lasciate delle mensole a vista: «Questa dispensa mimetizza la cappa e permette di risolvere un altro problema: nasconde il tubo per la fuoriuscita dei fumi che era già stato collocato ed era in posizione decentrata».
Sopra i pensili, alti 72 cm, è stata posizionata una mensola bianca quasi a chiudere visivamente la cucina: «Non volevamo che fossero attaccati al solaio, è servita per dare un po’ di respiro».
Il pavimento è in gres; è stato scelto un prodotto che richiamasse il legno ma che allo stesso tempo garantisse praticità di utilizzo, facilità di pulizia, poca manutenzione e non modificasse nel tempo la sua colorazione
La foto mostra un dettaglio del piano in legno: «Si tratta di un legno massello a doghe, in rovere naturale» spiega l’architetto. «Abbiamo utilizzato delle vecchie assi dei banchi da lavoro, le abbiamo ripulite, levigate e riassemblate. Abbiamo poi ripassato la superficie con una vernice trasparente a base d’acqua per ovviare al problema dell’assorbimento di prodotti usati in cucina. Si tratta di un procedimento che ho consigliato di rifare ogni 6 mesi».
Lo stesso materiale è stato usato per le mensole a giorno posizionate ai lati della dispensa.
Il marmo è stato scelto anche per il paraschizzi (alto 36 cm), posizionato su entrambe le pareti: «Questo è un materiale nobile e delicato. L’abbiamo lucidato e gli abbiamo passato una mano di trasparente protettivo, che ho consigliato di ridare ogni 3 o 4 mesi, per evitare che vengano assorbiti eventuali schizzi di sporco o di unto». E puntualizza: «Il marmo è un materiale naturale, poroso, che assorbe i liquidi e, se a contatto con una pentola troppo calda, potrebbe dilatarsi e creparsi per colpa di uno shock termico. Per questo sconsiglio sempre di appoggiare una pentola direttamente sul top. È delicato, ma con l’usura acquista anche fascino».
Lo stesso materiale è stato usato per le mensole a giorno posizionate ai lati della dispensa.
Il marmo è stato scelto anche per il paraschizzi (alto 36 cm), posizionato su entrambe le pareti: «Questo è un materiale nobile e delicato. L’abbiamo lucidato e gli abbiamo passato una mano di trasparente protettivo, che ho consigliato di ridare ogni 3 o 4 mesi, per evitare che vengano assorbiti eventuali schizzi di sporco o di unto». E puntualizza: «Il marmo è un materiale naturale, poroso, che assorbe i liquidi e, se a contatto con una pentola troppo calda, potrebbe dilatarsi e creparsi per colpa di uno shock termico. Per questo sconsiglio sempre di appoggiare una pentola direttamente sul top. È delicato, ma con l’usura acquista anche fascino».
Tocca a te: ti piace questo progetto? Cosa ne pensi? Anche tu hai sfruttato in modo intelligente il vano scale?
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Nella nostra rubrica “L’Idea/La Stanza del Mese” proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz focalizzati su una stanza o una soluzione innovativa. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica almeno 6 foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
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Colpo d’occhio
Dove: Treviolo (BG)
Superficie della cucina: 15 m²
Anno di progettazione: 2016
Budget: circa 18.000 euro
Architetti: Luca e Lorenzo Galvani di Quadrastudio
«Quando abbiamo progettato questo appartamento, non abbiamo potuto posizionare la cucina in un’altra stanza. Il padre del marito, infatti, quando diversi anni prima progettò la sua abitazione al primo piano della villetta decise anche gli attacchi e le diverse predisposizioni per la casa del figlio, sicuro che prima o poi sarebbe rientrato in Italia – racconta Lorenzo Galvani –, pertanto abbiamo dovuto studiare una soluzione che permettesse di sfruttare al meglio gli spazi e non sacrificasse l’illuminazione».
Lavabo: Blanco; elettrodomestici: tutto di Siemens; frigorifero: Samsung