My Houzz: Da Hariet, un Rustico del ‘700 Diventa Coloratissimo
Nei boschi toscani, Hariet, sommelier viaggiatrice, ha realizzato la casa perfetta in cui tornare da ogni viaggio
Nei dintorni di Palazzone, minuscolo borgo toscano frazione di San Casciano dei Bagni, Hariet ha trasformato una piccola porzione di un antico casale in disuso nel rifugio a cui tornare dai suoi viaggi per lavoro e dagli impegni quotidiani. Una casa colorata, essenziale, ma vissuta con un’atmosfera un po’ sognante.
La proprietaria, olandese, si era trasferita a Roma per studiare arte ai tempi dell’università. Da allora sono passati 27 anni, Hariet ha fatto carriera nel settore turistico ed è rimasta in Italia. Ha vissuto in molte case, di passaggio, in affitto, senza mai sentire il bisogno di averne una, o comunque di stabilirsi o legarsi a un posto. Ma nel 2003 decide finalmente di fermarsi e trova, finalmente, la sua “tana”.
La proprietaria, olandese, si era trasferita a Roma per studiare arte ai tempi dell’università. Da allora sono passati 27 anni, Hariet ha fatto carriera nel settore turistico ed è rimasta in Italia. Ha vissuto in molte case, di passaggio, in affitto, senza mai sentire il bisogno di averne una, o comunque di stabilirsi o legarsi a un posto. Ma nel 2003 decide finalmente di fermarsi e trova, finalmente, la sua “tana”.
Hariet è molto creativa e adora avere a che fare con tutti gli aspetti che riguardano la ristrutturazione di una casa: da quelli hardware a quelli più soft e decorativi. Per questo ha scelto una casa su cui potersi sbizzarrire, intervenendo in ogni fase.
Al momento dell’acquisto la porzione di rustico era pressoché un rudere: non disponeva né di acqua corrente né di riscaldamento. Non aveva pavimentazione e gli spazi non erano distribuiti secondo una logica abitativa. Hariet ha accettato la sfida con entusiasmo e si è rimboccata le maniche. Non era un rudere quello che lei vedeva ma una magnifica tela bianca su cui esprimere la sua creatività.
Al momento dell’acquisto la porzione di rustico era pressoché un rudere: non disponeva né di acqua corrente né di riscaldamento. Non aveva pavimentazione e gli spazi non erano distribuiti secondo una logica abitativa. Hariet ha accettato la sfida con entusiasmo e si è rimboccata le maniche. Non era un rudere quello che lei vedeva ma una magnifica tela bianca su cui esprimere la sua creatività.
Hariet adora i negozi di antiquariato e l’atmosfera di quelli di robivecchi: ce ne sono molti infatti sparsi tra Toscana e Umbria a cui si aggiungono i mercatini delle pulci dei paesi che visita durante i suoi viaggi. Tra i suoi appuntamenti preferiti, la Fiera Antiquaria di Arezzo, appuntamento mensile per gli appassionati del settore. Uno dei primi interventi di Hariet sui mobili antichi o vintage è quella che lei chiama la “cura del colore”.
Ad esempio, ha dipinto la sedia del soggiorno acquistata da un antiquario con il colore che la ispirava al momento, facendola poi rivestire con una stoffa portata dall’India.
Ad esempio, ha dipinto la sedia del soggiorno acquistata da un antiquario con il colore che la ispirava al momento, facendola poi rivestire con una stoffa portata dall’India.
Anche questa vetrinetta dell’Ottocento, che custodisce alcune tazze olandesi dei nonni, è stata rallegrata da una mano di pittura bianca, ma solo nella parte superiore, richiamando così la parete retrostante.
Dai souk di Marrakech ha portato questa lampada che ha adagiato accanto a un baule dei primi del Novecento. Per Hariet la regola base è mescolare senza paura stili e epoche diverse. Solo così riesce a ricreare un fil rouge (pardon, qui blu) di allegria tra elementi così diversi affettivamente legati alla sua vita.
La cucina è molto piccola ma funzionale. Hariet ha voluto inserire una nota di nero, nonostante la poca luce e lo spazio ridotto. Il risultato elegante le piace molto. Perché infatti una cucina piccola non può giocare con colori scuri? L’importante è saper dosare con attenzione.
Per una parte del parquet della cucina e del corridoio la proprietaria ha utilizzato materiali di recupero ricavato da cassette della frutta che aveva trovato abbandonate. Danno un tocco insolito e un’aria da fine Ottocento al classico pavimento a listoni di legno.
Sulla porta della cucina campeggia un altro oggetto recuperato in Sicilia: un pezzo di un vecchio carretto siciliano. «Non appena l’ho visto mi ha messo allegria. E l’ho comprato pensando che avrei trovato un posto anche per lui».
Per una parte del parquet della cucina e del corridoio la proprietaria ha utilizzato materiali di recupero ricavato da cassette della frutta che aveva trovato abbandonate. Danno un tocco insolito e un’aria da fine Ottocento al classico pavimento a listoni di legno.
Sulla porta della cucina campeggia un altro oggetto recuperato in Sicilia: un pezzo di un vecchio carretto siciliano. «Non appena l’ho visto mi ha messo allegria. E l’ho comprato pensando che avrei trovato un posto anche per lui».
Alla professione già di per sé impegnativa di imprenditrice, Hariet affianca quella di sommelier. «Il vino è una delle cose belle della vita. Un mondo di condivisione oltre che di sapore e sensazioni», dice mostrandomi parte della sua collezione di vini. Naturalmente anche la cantinetta è stata creata con materiali di recupero e vecchi parti di legno appartenute ad altri mobili.
Al piano superiore si accede con una scala a chiocciola. Sulle pareti, come nel resto della casa, i quadri dipinti da Hariet. La pittura continua per lei a essere una passione e non l’ha mai abbandonata.
Al piano superiore si accede con una scala a chiocciola. Sulle pareti, come nel resto della casa, i quadri dipinti da Hariet. La pittura continua per lei a essere una passione e non l’ha mai abbandonata.
Per il soppalco Hariet ha recuperato parte di un antico cancello. Si rifugia in questo piccolo ambiente per leggere, per pensare e all’occorrenza lo utilizza anche per ospitare gli amici in visita.
Il colore del soffitto riflette il suo stato d’animo del momento. Per questo…è destinato a cambiare! Hariet vuole che la sua casa si sintonizzi sempre con quanto sente e vive, ed evolva con lei. Per questo ama definirla un infinito work in progress: cambia molto spesso i colori delle pareti e la disposizione dei mobili nella sua casa.
In camera da letto vi è una panca acquistata a un mercato delle pulci e ridipinta da lei, come il piccolo busto in gesso. «Con questo colore secondo me ha perso la sua banalità», dice.
Un po’ infastidito dalla nostra presenza riposa sul letto Pluisje.
Nel frattempo Tommy fa la guardia in giardino.
«I gatti sono i miei amori – confida emozionata – mi incuriosiscono, li trovo misteriosi e indipendenti. Ma mi divertono, anche, e mi sono di grande compagnia. Riescono a riempire la mia vita e i miei spazi con grazia e una magia tutta loro».
«I gatti sono i miei amori – confida emozionata – mi incuriosiscono, li trovo misteriosi e indipendenti. Ma mi divertono, anche, e mi sono di grande compagnia. Riescono a riempire la mia vita e i miei spazi con grazia e una magia tutta loro».
Lo specchio in camera da letto arriva da un negozio di antiquariato della zona. Uno dei pochi casi in cui Hariet non è intervenuta sull’oggetto. «È stato amore a prima vista, l’ho lasciato così com’è perché l’ho trovato perfetto».
Per la stanza da bagno ha scelto un lavandino in travertino, anche questo è stato acquistato d’impulso da un fornitore della zona che progetta soluzioni per bagni soprattutto per i casali. «Si intona con le pareti e dà un tocco di calore alla stanza».
La casa di Hariet è circondata dai boschi. Per lavoro viaggia continuamente e sentiva il bisogno di tornare in un posto tranquillo, silenzioso. La natura in cui la casa è immersa aderisce perfettamente a questo bisogno e alla necessità che sente di un breve isolamento, prima di ripartire. Anche se comunque il giardino, in estate, ospita cene allegre e chiassose, seguite a volte da chiacchiere fino a notte fonda, o da quei silenzi quasi contemplativi che solo tra buoni amici possono intervenire, sorseggiando, ovviamente, un buon vino.
Vorrei tornare in questa casa tra un anno per scoprirla, sicuramente, trasformata e mutata, come la sua proprietaria.
Guarda tutte le foto della casa di Hariet
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare inviaci alcune foto con una breve descrizione dell’abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
Altro
Sedia Bistrot Rinnovata in Stile Oriental-Scandi
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Chi ci abita: Hariet, imprenditrice nel settore turistico e sommelier, con i gatti Tommy e Pluisje (che significa “batuffolo” in olandese)
Dove: Palazzone (Siena)
Anno di costruzione: fine Settecento
Anno di ristrutturazione: inizia nel 2003 ma il rinnovo è ancora in progress perché si diverte ad apportare continui cambiamenti
Superficie: 45 m² distribuiti su due piani compreso il soppalco
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