Prima e Dopo: La Luce è il Primo Trucco di un Relooking a Milano
Un mirato intervento di ammodernamento ha trasformato questa casa senza stravolgerla in un appartamento dal carattere elegante e accogliente
Luci, colori e arredi sono i protagonisti di questo relooking: la valorizzazione dei preesistenti elementi architettonici ha permesso di evidenziare l’anima della casa dove il cemento è elemento caratterizzante dello spazio, le colonne grezze danno un’impronta decisa valorizzata dall’introduzione di elementi dal design essenziale proprio come i decori in ferro battuto. La luce, attraverso le grandi vetrate e il lucernario diventa protagonista e influente per la scelta delle cromie. Un’atmosfera arricchita senza essere stravolta, dove gli oggetti nuovi sono stati selezionati con cura per accostarli a quelli del passato, ottenendo così uno stimolo emozionale variegato.
L’appartamento non ha subito una vera e propria ristrutturazione, l’architetto Bonetti spiega che «la struttura e la distribuzione interna sono rimaste inalterate mentre si è intervenuti con decisione sul carattere degli ambienti e dell’immagine in generale.
La differenza sostanziale tra un intervento tradizionale e un relooking consiste nel mettere in pratica le richieste del cliente intervenendo sugli ambienti senza necessariamente porre in atto opere invasive, sia attraverso l’aggiunta di nuovi e più funzionali elementi architettonici e/o l’eliminazione di quelli ritenuti ormai superflui e inadeguati, sia mediante interventi mirati su arredi (anche economici), colori o luci, il tutto in tempi decisamente ristretti rispetto alla ristrutturazione canonica».
La differenza sostanziale tra un intervento tradizionale e un relooking consiste nel mettere in pratica le richieste del cliente intervenendo sugli ambienti senza necessariamente porre in atto opere invasive, sia attraverso l’aggiunta di nuovi e più funzionali elementi architettonici e/o l’eliminazione di quelli ritenuti ormai superflui e inadeguati, sia mediante interventi mirati su arredi (anche economici), colori o luci, il tutto in tempi decisamente ristretti rispetto alla ristrutturazione canonica».
Il committente, per quel che riguarda il soggiorno, aveva selezionato personalmente i colori precedentemente utilizzati per il decoro delle pareti ed era pertanto vincolato emotivamente a quell’immagine. Il suo primo desiderio è stato d’intervenire il meno possibile sulla matrice cromatica, ma poi ha accettato con entusiasmo e coraggio l’ipotesi progettuale che gli è stata proposta dai progettisti, diametralmente opposta alla precedente sia come impatto visivo, sia come concetto.
Il pavimento è stato rivestito con una resina di colore grigio caldo in modo da creare un fondale contemporaneo e versatile per l’arredo. La posizione precedente era la più idonea e si è deciso di conservarla per offrire un piacevole scorcio sul viale alberato.
Per i colori si è stabilito di adottare delle tinte neutre, ma che fossero ben leggibili rispetto alla resina grigia e alla parete bianca. Colori più decisi vengono adottati per la poltrona blu petrolio e per i complementi giallo acceso.
Divano letto: Brooke, Maison Du Monde; poltrone: Iceberg, Maison Du Monde; tavolino Rissna, Ikea; tappeto: Sanderum, Ikea
Il pavimento è stato rivestito con una resina di colore grigio caldo in modo da creare un fondale contemporaneo e versatile per l’arredo. La posizione precedente era la più idonea e si è deciso di conservarla per offrire un piacevole scorcio sul viale alberato.
Per i colori si è stabilito di adottare delle tinte neutre, ma che fossero ben leggibili rispetto alla resina grigia e alla parete bianca. Colori più decisi vengono adottati per la poltrona blu petrolio e per i complementi giallo acceso.
Divano letto: Brooke, Maison Du Monde; poltrone: Iceberg, Maison Du Monde; tavolino Rissna, Ikea; tappeto: Sanderum, Ikea
PRIMA: La zona giorno si presentava un po’ datata e senza decorazioni alle pareti.
La zona camino è stata reimpostata solo visivamente, così da conservare il ruolo di protagonista dello spazio senza però risultare troppo incombente sulle zone circostanti. Si è favorita un’immagine più neutra lasciando ai volumi puri la possibilità di dialogare.
PRIMA: La zona con il camino presentava pareti multicolor.
Il tavolo della zona pranzo era esistente ed era già adiacente la cucina. Si deciso di conservare i pannelli scorrevoli in modo da caratterizzare la cucina con un colore più acceso e identificare immediatamente la funzione prossima, ma non identica, di quest’area rispetto all’open space.
La cucina realizzata in muratura ha visto solo la sostituzione del piano in piastrelle. Il rivestimento a parete era esistente e, per espresso desiderio del committente, è stato conservato e integrato nella nuova combinazione.
Salendo al primo piano si accede alla zona notte: qui vi sono tre camere da letto, un bagno padronale e un grande disimpegno con angolo studio.
In cima alle scale troviamo il lucernario che illumina gran parte della casa.
In cima alle scale troviamo il lucernario che illumina gran parte della casa.
I pezzi d’arredo presenti in questo ambiente provengono da diversi viaggi del proprietario.
PRIMA: Nelle camere da letto, prima dell’intervento, il soffitto si presentava giallo paglierino che poco diffondeva la luce poiché anche il pavimento era scuro. Il committente aveva espresso il desiderio di mantenere questa impostazione.
Ma i progettisti non erano dello stesso parere: «Il giallo aveva come effetto quello di variare il colore della luce nelle stanze virandola su toni non idonei alla nuova immagine. Pertanto abbiamo selezionato dei toni neutri come il grigio tortora e il bianco per tinteggiare tutte le stanze».
Letto: Tarva, Ikea; comodino: Selje, Ikea
Il bagno è stato completamente ristrutturato: si è provveduto a rinnovare gli impianti di adduzione e scarico e a sostituire i sanitari e le finiture a pavimento e a parete.
PRIMA: Il bagno del primo piano era cupo e poco spazioso per la presenza di piastrelle scure.
«L’intenzione era di ottenere un’atmosfera calda e accogliente, ma allo stesso tempo guadagnare luminosità», spiega l’architetto Bonetti. I rivestimenti scelti con le fresature, che consentono di creare giochi geometrici componendo a piacere le piastrelle, raggiungono l’obiettivo prefissato. Il rivestimento della doccia è stato sostituito con tessere coerenti con la nuova immagine dell’ambiente optando per colori tendenti al marrone con inserti chiari.
Un progetto nato per dare un’impronta moderna a un appartamento dove l’architettura preesistente è stata conservata al fine di lasciar convivere le attuali esigenze di rinnovamento attraverso il colore e gli arredi. Un cambiamento notevole che evidenzia come, pur lasciando inalterati gli spazi, la scelta mirata di complementi e tessili possa avere un ruolo fondamentale.
Mosaico: Ston; piastrelle: serie Shade 50x50, Vogue
Nella nostra rubrica Prima e Dopo proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto della ristrutturazione sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Altro
Ristrutturare: 5 Domande Essenziali per Scegliere un Architetto
Un progetto nato per dare un’impronta moderna a un appartamento dove l’architettura preesistente è stata conservata al fine di lasciar convivere le attuali esigenze di rinnovamento attraverso il colore e gli arredi. Un cambiamento notevole che evidenzia come, pur lasciando inalterati gli spazi, la scelta mirata di complementi e tessili possa avere un ruolo fondamentale.
Mosaico: Ston; piastrelle: serie Shade 50x50, Vogue
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: l’appartamento è di proprietà di un art director milanese
Dove: zona Fiera (Amendola) a Milano
Anno di ristrutturazione: 2016
Architetti: Andrea Bonetti e Sara Confalonieri
Superficie: 180 m²
Il particolare interessante: l’appartamento presenta una struttura interessante, l’architetto che l’ha ristrutturato per primo negli anni Settanta, infatti, si è chiaramente ispirato alla produzione architettonica di Le Corbusier.
Il gioco di volumi, i pilastri di cemento a vista, le nicchie e gli sfondati che ricordano Notre Dame du Haut a Ronchamps e soprattutto il grande lucernario a soffitto che conduce i raggi solari all’interno.