Tessuti per la Casa Più Sostenibili: News dalla Fiera Heimtextil
Questa edizione della fiera di tessuti per la casa ha messo in evidenza soluzioni reali ai problemi ambientali
Quest’anno Heimtextil, la più grande fiera internazionale di tessuti per la casa in programma dal 7 al 10 gennaio 2020 a Francoforte, in Germania, ha festeggiato il suo 50° anniversario. Oltre a celebrare la sua storia di successo, ha anche guardato al futuro con nuovi tessuti decorativi, carte da parati di tendenza e tessuti chic che porteranno qualcosa di diverso nelle nostre case. E, cosa più importante, ha pensato all’ambiente con un’attenzione particolare ai prodotti sostenibili tra i suoi espositori e un nuovo manifesto di sostenibilità da parte degli organizzatori della fiera.
Quasi 3.000 espositori hanno presentato ad Heimtextil 2020 le ultime novità in tema di rivestimenti per mobili, tende e tessuti decorativi, oltre a coperte, copricuscini, biancheria da letto, asciugamani e carte da parati. Nella fotografia, lo stand di Hafizia, un produttore tessile indiano. La sostenibilità è stata un tema ricorrente nei padiglioni espositivi.
Nel Trend Space della fiera, un team di esperti di tendenze e colori dello studio Stijlinstituut Amsterdam, dello studio londinese Franklin Till e dell’agenzia danese SPOTT ha realizzato una raccolta di tendenze, organizzata intorno a cinque aree tematiche
«Gli scarti tessili non sono solo un problema nel settore della moda», afferma Amy Radcliffe, insight editor presso lo studio Franklin Till, nella pubblicazione Radical Matter: Rethinking Materials for a Sustainable Future. «L’intera industria tessile deve essere più responsabile. E tutti noi dobbiamo pensare di più a quali materiali vogliamo avere nelle nostre case e a come li trattiamo. Non è più accettabile il comportamento che abbiamo tenuto in passato: stiamo esaurendo le materie prime e produciamo al contempo enormi quantità di rifiuti».
«Gli scarti tessili non sono solo un problema nel settore della moda», afferma Amy Radcliffe, insight editor presso lo studio Franklin Till, nella pubblicazione Radical Matter: Rethinking Materials for a Sustainable Future. «L’intera industria tessile deve essere più responsabile. E tutti noi dobbiamo pensare di più a quali materiali vogliamo avere nelle nostre case e a come li trattiamo. Non è più accettabile il comportamento che abbiamo tenuto in passato: stiamo esaurendo le materie prime e produciamo al contempo enormi quantità di rifiuti».
La rassegna sulle tendenze comprendeva una raccolta materiale di fibre innovative e sostenibili
Una soluzione: gli scarti come risorsa
Nella mostra Future Material Library allestita dall’agenzia londinese Franklin Till, designer e produttori innovativi hanno mostrato quale aspetto hanno i buoni materiali del futuro, i sistemi di produzione alternativi e i cicli dei materiali. Tra gli elementi in mostra:
Una soluzione: gli scarti come risorsa
Nella mostra Future Material Library allestita dall’agenzia londinese Franklin Till, designer e produttori innovativi hanno mostrato quale aspetto hanno i buoni materiali del futuro, i sistemi di produzione alternativi e i cicli dei materiali. Tra gli elementi in mostra:
- Materiali che crescono proprio come frutta e verdura. Ad esempio, il Malai (in fotografia) è un materiale prodotto in laboratorio da batteri “nutriti” con acqua di cocco di scarto. Dopo un processo di finissaggio e di essiccamento, si ottiene una sorta di cellulosa bio che ricorda la carta resistente agli strappi o la pelle sintetica.
- Faber Futures utilizza batteri che producono pigmenti di colore naturali e sostanze chimiche non tossiche per creare tinture per tessuti meno inquinanti. I risultati sono mostrati in fotografia.
- Non mancavano nuovi materiali realizzati con scarti alimentari. Orange Fiber produce tessuto filato dai resti delle arance utilizzate per la spremitura. Finora è stato usato solo per il tessuto destinato all’abbigliamento, ma potrebbe anche essere impiegato per realizzare tende delicate e altri tessuti decorativi.
- Il produttore austriaco Organoid porta letteralmente la natura nelle case pressando fieno, fiori selvatici e muschio in pezzi sottilissimi che vengono applicati su un substrato come il tessuto non tessuto di lino, il truciolato o la pellicola adesiva. La carta da parati con il fieno è sana e offre non solo un’esperienza visiva e tattile, ma anche olfattiva, poiché di fatto profuma di fiori selvatici e fieno. Martin Jehart, CEO di Organoid, spiega: «La durata del profumo sulla superficie è influenzata in modo significativo dalla materia prima, ma anche dal luogo in cui viene utilizzata – si pensi alla differenza tra una camera da letto e un centro commerciale –oltre che da una sensazione personale e soggettiva. Ogni naso è diverso. Le superfici molto profumate trattengono le fragranze da qualche mese a un anno.Purtroppo non possiamo essere più specifici di così».
Le fibre e le stoffe in plastica riciclata erano onnipresenti ad Heimtextil, come si può vedere in questa fotografia che mostra lo stand del produttore tessile spagnolo Hispano Tex
È bene riciclare, ma è meglio evitare sprechi
Molti produttori sembrano essere diventati consapevoli delle questioni ambientali: ai visitatori di Heimtextil è stata presentata una serie infinita di materiali realizzati con bottiglie di plastica riciclate e scarti tessili. In questo modo si risparmiano le risorse naturali limitate, perché dai rifiuti vengono creati nuovi prodotti. La lavorazione, però, non per forza è sempre rispettosa dell’ambiente, in quanto possono essere necessari prodotti chimici e una grande quantità di energia per trasformarli in un tessuto.
Il produttore Deco Design Fürus di Krefel, in Germania, ha preso un’altra strada. Manuel Schweizer, proprietario dell’azienda ed esperto tessile, ha dedicato sette anni alla ricerca di un metodo che andasse oltre i consueti processi di riciclo. Alla fine si è imbattuto nel principio cradle-to-cradle (dalla culla alla culla), secondo il quale i materiali di un prodotto vengono riutilizzati al termine del loro ciclo vita e non si producono affatto rifiuti.
È bene riciclare, ma è meglio evitare sprechi
Molti produttori sembrano essere diventati consapevoli delle questioni ambientali: ai visitatori di Heimtextil è stata presentata una serie infinita di materiali realizzati con bottiglie di plastica riciclate e scarti tessili. In questo modo si risparmiano le risorse naturali limitate, perché dai rifiuti vengono creati nuovi prodotti. La lavorazione, però, non per forza è sempre rispettosa dell’ambiente, in quanto possono essere necessari prodotti chimici e una grande quantità di energia per trasformarli in un tessuto.
Il produttore Deco Design Fürus di Krefel, in Germania, ha preso un’altra strada. Manuel Schweizer, proprietario dell’azienda ed esperto tessile, ha dedicato sette anni alla ricerca di un metodo che andasse oltre i consueti processi di riciclo. Alla fine si è imbattuto nel principio cradle-to-cradle (dalla culla alla culla), secondo il quale i materiali di un prodotto vengono riutilizzati al termine del loro ciclo vita e non si producono affatto rifiuti.
Deco Design Fürus ha ricevuto la certificazione Cradle to Cradle di tipo Gold per la sua collezione OceanSafe. I requisiti per queste certificazioni vengono valutati da periti indipendenti e sono particolarmente elevati perché viene esaminato l’intero prodotto e ciclo di produzione.
In occasione di Heimtextil, Deco Design Fürus ha esposto una piccola collezione di biancheria da letto, asciugamani, tende e tessuti decorativi del marchio OceanSafe. Non sono solo organici, ma anche compostabili: dopo l’uso, non vengono gettati nella spazzatura o riciclati in modo laborioso, ma riconvertiti in biomassa dai microrganismi. È quello che accade naturalmente a questi prodotti nel suolo o nell’oceano e risolve anche il problema del lungo tempo di decomposizione della plastica. Perfino le fibre sintetiche della linea, prodotte dal petrolio, si degradano in questo processo biologico.
Inoltre, l’azienda sta utilizzando gli scarti alimentari per produrre nuove tende e copriletti. «Se all’inizio vengono usati solo “ingredienti” buoni, alla fine si avranno solo rifiuti buoni», afferma Manuel Schweizer.
Sai Cos’è? Il Life Cycle Assessment e la Vita dei Prodotti Green
In occasione di Heimtextil, Deco Design Fürus ha esposto una piccola collezione di biancheria da letto, asciugamani, tende e tessuti decorativi del marchio OceanSafe. Non sono solo organici, ma anche compostabili: dopo l’uso, non vengono gettati nella spazzatura o riciclati in modo laborioso, ma riconvertiti in biomassa dai microrganismi. È quello che accade naturalmente a questi prodotti nel suolo o nell’oceano e risolve anche il problema del lungo tempo di decomposizione della plastica. Perfino le fibre sintetiche della linea, prodotte dal petrolio, si degradano in questo processo biologico.
Inoltre, l’azienda sta utilizzando gli scarti alimentari per produrre nuove tende e copriletti. «Se all’inizio vengono usati solo “ingredienti” buoni, alla fine si avranno solo rifiuti buoni», afferma Manuel Schweizer.
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Prezzi in funzione della CO2 per l’arredamento?
Nella sua lezione sui tessili per la casa Climate Consumerism, la ricercatrice in materia di tendenze e CEO di SPOTT Anja Bisgaard Gaede rivela che lo spirito ecologista detterà il tono nel prossimo decennio. «Sì, i consumatori stanno iniziando a ripensare le proprie abitudini e ad assumersi maggiori responsabilità nei confronti dell’ambiente. I produttori stanno rispondendo con materiali innovativi e più rispettosi dell’ambiente. Ma non sarebbe più logico fissare il prezzo dei prodotti in base alla loro impronta di CO2?». I prodotti che inquinano meno o per niente dovrebbero essere più economici di quelli dannosi per l’ambiente. Purtroppo, oggi spesso è vero il contrario.
Pertanto, finché non arriverà il giorno in cui potremo apporre il cartellino del prezzo del carbonio su mobili e accessori per la casa, speriamo di prestare maggiore attenzione alla sostenibilità dei tessuti nelle nostre case. Per il bene dell’ambiente…
Cosa pensi di queste tendenze in ambito tessile? Scrivici nei Commenti.
Altro
Un Tessuto Naturale è Anche Ecologico?
Nella sua lezione sui tessili per la casa Climate Consumerism, la ricercatrice in materia di tendenze e CEO di SPOTT Anja Bisgaard Gaede rivela che lo spirito ecologista detterà il tono nel prossimo decennio. «Sì, i consumatori stanno iniziando a ripensare le proprie abitudini e ad assumersi maggiori responsabilità nei confronti dell’ambiente. I produttori stanno rispondendo con materiali innovativi e più rispettosi dell’ambiente. Ma non sarebbe più logico fissare il prezzo dei prodotti in base alla loro impronta di CO2?». I prodotti che inquinano meno o per niente dovrebbero essere più economici di quelli dannosi per l’ambiente. Purtroppo, oggi spesso è vero il contrario.
Pertanto, finché non arriverà il giorno in cui potremo apporre il cartellino del prezzo del carbonio su mobili e accessori per la casa, speriamo di prestare maggiore attenzione alla sostenibilità dei tessuti nelle nostre case. Per il bene dell’ambiente…
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