Cambiare il Pavimento al Balcone (Può Dare Grandi Soddisfazioni)
Dai pattern geometrici in ceramica al legno, passando per la resina: quale pavimento (e stile) scegliere per il balcone
Se il nostro balcone è di dimensioni piccole o medie cambiare il pavimento non deve spaventarci: l’intervento è radicale, ma non occorrono molte giornate di lavoro e il risultato sarà davvero sorprendente. Del resto, quando pianifichiamo la ristrutturazione di casa, spesso tralasciamo questo spazio e rinunciamo a personalizzarne il rivestimento. Ne abbiamo discusso con i Pro di Houzz, per avere qualche spunto e capire, allo stesso tempo, quali possano essere eventuali restrizioni – ad esempio condominiali – nella scelta delle finiture. «In ogni caso – raccomanda l’architetto Claudia Baldi – è fondamentale scegliere fra materiali con prestazioni adeguate, ingelivi ed antiscivolo, oltre che con buona resistenza all’usura. Naturalmente l’importanza di questi parametri andrà valutata anche rispetto alla nostra particolare situazione: la resistenza al gelo non ha la stessa importanza in Val D’Aosta e in Sicilia, dove invece sarà probabilmente più importante verificare che colore e tipo di materiale non attirino e trattengano eccessivamente il calore solare».
I consigli professionali di:
I consigli professionali di:
- Claudia Baldi, architetto di MatStudio, Milano
- Gianluca Penne, sviluppatore commerciale per Colorificio Nuova AVEC, Genova
- Laura Rodolfi, architetto, Varese
Minimalista e chic con il marmo, ma anche con il più versatile gres
Luminoso, classico ed elegante: il marmo è una scelta tradizionale e scenografica. Per una più semplice posa e manutenzione possiamo optare per un rivestimento in gres effetto marmo. Infatti, come spiega Laura Rodolfi, «Se si parla di pavimentazione stabile, il materiale più performante, funzionale e versatile è senz’altro il gres porcellanato, di cui esistono speciali finiture adatte agli esterni (maggiori prestazioni antiscivolo/antisdrucciolo), che offre inoltre una grande varietà di effetti cromatici ed estetici».
Luminoso, classico ed elegante: il marmo è una scelta tradizionale e scenografica. Per una più semplice posa e manutenzione possiamo optare per un rivestimento in gres effetto marmo. Infatti, come spiega Laura Rodolfi, «Se si parla di pavimentazione stabile, il materiale più performante, funzionale e versatile è senz’altro il gres porcellanato, di cui esistono speciali finiture adatte agli esterni (maggiori prestazioni antiscivolo/antisdrucciolo), che offre inoltre una grande varietà di effetti cromatici ed estetici».
Giungla urbana con il grigio, in gres ma non solo, anche in cotto
Tra le varie finiture offerte dal gres, una delle più funzionali è quella ad effetto pietra. Dal beige al grigio, si trova in tante varianti di colore neutro e quindi si presta a diverse interpretazioni di stile. Questa nell’immagine è particolarmente interessante, perché è coerente con il contesto urbano che circonda il balcone, ma allo stesso tempo accoglie con disinvoltura la rigogliosa vegetazione. Tuttavia, per uno stile urbano il gres non è l’unica opzione: Claudia Baldi, infatti, ci segnala anche il il cotto grigio o “bruciato” che, rispetto alla versione tradizionale, con la sua gamma cromatica che va dal grigio al nero si accosta ad ambienti dal sapore più contemporaneo.
Tra le varie finiture offerte dal gres, una delle più funzionali è quella ad effetto pietra. Dal beige al grigio, si trova in tante varianti di colore neutro e quindi si presta a diverse interpretazioni di stile. Questa nell’immagine è particolarmente interessante, perché è coerente con il contesto urbano che circonda il balcone, ma allo stesso tempo accoglie con disinvoltura la rigogliosa vegetazione. Tuttavia, per uno stile urbano il gres non è l’unica opzione: Claudia Baldi, infatti, ci segnala anche il il cotto grigio o “bruciato” che, rispetto alla versione tradizionale, con la sua gamma cromatica che va dal grigio al nero si accosta ad ambienti dal sapore più contemporaneo.
Iper contemporaneo con lastroni scuri, in coerenza con gli interni
Anche qui la scelta è caduta sul grigio, ma in una veste completamente diversa: grandi lastroni scuri con fughe ridotte al minimo. Questo vuol dire dare continuità al pavimento e dunque un aspetto austero e molto contemporaneo. Una scelta stilistica molto netta che deve essere coerente con interni altrettanto contemporanei ma anche con il contesto. A questo proposito, come spiega Laura Rodolfi, è bene ricordare che «Normalmente le facciate, e quindi anche le pavimentazioni esterne delle singole unità immobiliari, costituiscono ente comune e devono quindi uniformarsi alle altre, nell’ottica di rispettare il decoro complessivo del condominio».
Anche qui la scelta è caduta sul grigio, ma in una veste completamente diversa: grandi lastroni scuri con fughe ridotte al minimo. Questo vuol dire dare continuità al pavimento e dunque un aspetto austero e molto contemporaneo. Una scelta stilistica molto netta che deve essere coerente con interni altrettanto contemporanei ma anche con il contesto. A questo proposito, come spiega Laura Rodolfi, è bene ricordare che «Normalmente le facciate, e quindi anche le pavimentazioni esterne delle singole unità immobiliari, costituiscono ente comune e devono quindi uniformarsi alle altre, nell’ottica di rispettare il decoro complessivo del condominio».
Atmosfere country con il cotto, se si rovina diventa ancora più bello
Un altro grande classico per il pavimento esterno è senz’altro il cotto, bello in tutte le sue varianti di tonalità. «Sicuramente non sono pavimentazioni adatte ad ogni clima ed alcune sono più soggette di altre ad usura, ma l’effetto estetico ripaga ampiamente questi difetti. Alcuni materiali infatti, soprattutto quelli naturali, se da un lato possono essere meno resistenti, dall’altro hanno l’indubbio vantaggio di acquistare fascino con gli anni ed essere quasi migliorati dai segni dell’usura».
Un altro grande classico per il pavimento esterno è senz’altro il cotto, bello in tutte le sue varianti di tonalità. «Sicuramente non sono pavimentazioni adatte ad ogni clima ed alcune sono più soggette di altre ad usura, ma l’effetto estetico ripaga ampiamente questi difetti. Alcuni materiali infatti, soprattutto quelli naturali, se da un lato possono essere meno resistenti, dall’altro hanno l’indubbio vantaggio di acquistare fascino con gli anni ed essere quasi migliorati dai segni dell’usura».
Come in barca grazie al teak, ma attenzione all’impermeabilizzazione
Una tendenza che si sta facendo apprezzare molto ultimamente è quella dei listoni in teak, che ci riportano subito ad uno stile nautico e all’atmosfera estiva. In questo caso, come spiega Laura Rodolfi, «Si tratta di pavimentazioni sopraelevate, appoggiate sull’impermeabilizzazione o su una pavimentazione esistente grazie a sistemi che prevedono la posa su piedini regolabili». Claudia Baldi aggiunge: «È innanzitutto importante ricordare che la posa prevede una sottostruttura, che può essere realizzata in modo diverso. In alcuni casi è già integrata nel quadrotto o listone di legno, diversamente il suo spessore va considerato quando si valuta la fattibilità dell’intervento.
Inoltre, nelle pavimentazioni in legno l’acqua piovana filtra al di sotto, passando fra i listelli, per cui è fondamentale verificare che l’impermeabilizzazione sottostante e le relative pendenze siano realizzate a regola d’arte. Oltre alle classiche essenze tropicali, come Teak e Ipè, è possibile realizzare bellissime pavimentazioni esterne anche in Acacia, Abete Americano e Pino. Teniamo presente però che la minore compattezza di queste ultime le rende inadatte ove si cammina a piedi scalzi.
L’unica pecca della pavimentazione in legno è che richiede una costante manutenzione nel tempo».
Tutto sul Decking, il “Parquet per Esterni”
Una tendenza che si sta facendo apprezzare molto ultimamente è quella dei listoni in teak, che ci riportano subito ad uno stile nautico e all’atmosfera estiva. In questo caso, come spiega Laura Rodolfi, «Si tratta di pavimentazioni sopraelevate, appoggiate sull’impermeabilizzazione o su una pavimentazione esistente grazie a sistemi che prevedono la posa su piedini regolabili». Claudia Baldi aggiunge: «È innanzitutto importante ricordare che la posa prevede una sottostruttura, che può essere realizzata in modo diverso. In alcuni casi è già integrata nel quadrotto o listone di legno, diversamente il suo spessore va considerato quando si valuta la fattibilità dell’intervento.
Inoltre, nelle pavimentazioni in legno l’acqua piovana filtra al di sotto, passando fra i listelli, per cui è fondamentale verificare che l’impermeabilizzazione sottostante e le relative pendenze siano realizzate a regola d’arte. Oltre alle classiche essenze tropicali, come Teak e Ipè, è possibile realizzare bellissime pavimentazioni esterne anche in Acacia, Abete Americano e Pino. Teniamo presente però che la minore compattezza di queste ultime le rende inadatte ove si cammina a piedi scalzi.
L’unica pecca della pavimentazione in legno è che richiede una costante manutenzione nel tempo».
Tutto sul Decking, il “Parquet per Esterni”
Resine e pavimenti fotovoltaici di ultima generazione da sperimentare
«Ottimi risultati dal punto di vista estetico si possono poi ottenere con le superfici continue come resina o calcestruzzo, magari decorate con texture o inserti. In questo caso la gamma cromatica a disposizione è pressoché infinita ed altamente personalizzabile e il minimo spessore consente di adattarsi a tantissime situazioni», spiega Claudia Baldi. In tema di posa, interessante è il microcemento, che, come ci spiega Gianluca Penne «Consente di evitare il disagio della rimozione del vecchio e del conseguente smaltimento dei detriti, inoltre, essendo senza fughe risulta più igienico e facilmente lavabile». Infine, Claudia Baldi ci segnala l’opzione, molto interessante, dei pavimenti fotovoltaici che alle caratteristiche di un rivestimento adatto all’esterno, unisce le funzioni di veri e propri pannelli solari.
Tocca te! Quale materiale hai scelto per il tuo balcone? Come ti trovi? Racconta la tua esperienza nei Commenti qui sotto, oppure fai domande specifiche nella sezione Consigli.
Altro
Pro e Contro: Materiali per il Pavimento del Balcone a Confronto
7 Materiali per il Pavimento del Terrazzo e il Loro Prezzo al Mq
«Ottimi risultati dal punto di vista estetico si possono poi ottenere con le superfici continue come resina o calcestruzzo, magari decorate con texture o inserti. In questo caso la gamma cromatica a disposizione è pressoché infinita ed altamente personalizzabile e il minimo spessore consente di adattarsi a tantissime situazioni», spiega Claudia Baldi. In tema di posa, interessante è il microcemento, che, come ci spiega Gianluca Penne «Consente di evitare il disagio della rimozione del vecchio e del conseguente smaltimento dei detriti, inoltre, essendo senza fughe risulta più igienico e facilmente lavabile». Infine, Claudia Baldi ci segnala l’opzione, molto interessante, dei pavimenti fotovoltaici che alle caratteristiche di un rivestimento adatto all’esterno, unisce le funzioni di veri e propri pannelli solari.
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Sedute di legno grezzo, tessuti naturali, accessori in ferro battuto, candele, lucine: se l’obiettivo è creare un’atmosfera bohochic sul nostro balcone, il consiglio è puntare su pattern geometrici nei colori della terra, come questo in foto. Il risultato d’insieme è intenso ma non eccessivamente vincolante: questo vuol dire che lo stesso pavimento si presterà ad eventuali cambi di stile successivi. Se optiamo per mattonelle decorate, teniamo presente, come ricorda Claudia Baldi che «In caso di condomini e situazioni in cui il pavimento del balcone è in qualche modo visibile anche da chi non si trova nell’abitazione, potrebbero anche essere presenti dei vincoli sul colore o la tipologia del materiale, che è importante verificare».