My Houzz: Un’Anonima Casa Anni 60 Trasformata dalla Proprietaria
Pur non avendo alcuna esperienza alle spalle, Brit Folke è riuscita a rendere calda e funzionale una casa angusta
Una cosa è acquistare la propria casa dei sogni chiavi in mano, un’altra e costruirsela da soli. Ma Brit Folke, pur non avendo esperienza in questo campo, con un lavoro che la faceva volare in tutto il mondo e tre figli di cui prendersi cura, ci è riuscita con successo. La donna danese, madre single di tre figli, ha trasformato un’abitazione anonima e angusta appena fuori Copenaghen nella sua casa dei sogni: a pianta aperta, pratica, raffinata e decorata con un tocco sud-est asiatico. «Mi piace definire lo stile della mia casa “eurasiatico”, come gli espatriati europei vengono chiamati in Asia. Unisce tutte le ispirazioni che ho raccolto durante i miei numerosi viaggi», spiega.
Ma cosa ha spinto una madre single con tre figli e un lavoro a tempo pieno come hostess di volo a intraprendere un progetto di costruzione che sarebbe durato diversi anni? «Quando divorziai, sentii che era il momento di creare una casa tutta mia. Ovviamente, dovetti scendere ad alcuni compromessi nella progettazione a causa di considerazioni di natura finanziaria, ma alla fine ho ottenuto una casa con le caratteristiche che desideravo e, soprattutto, che mi rispecchia».
Ma cosa ha spinto una madre single con tre figli e un lavoro a tempo pieno come hostess di volo a intraprendere un progetto di costruzione che sarebbe durato diversi anni? «Quando divorziai, sentii che era il momento di creare una casa tutta mia. Ovviamente, dovetti scendere ad alcuni compromessi nella progettazione a causa di considerazioni di natura finanziaria, ma alla fine ho ottenuto una casa con le caratteristiche che desideravo e, soprattutto, che mi rispecchia».
Una delle priorità più importanti era quella di liberarsi della sensazione di poco spazio, data dalla presenza di tante piccole stanze, perciò decise di rimuovere i muri per far posto a un grande open space soggiorno-cucina.
Adiacente a questo, dietro una parete divisoria semiaperta, si trova una camera matrimoniale. La padrona di casa si è ispirata allo stile loft newyorkese nella scelta del pavimento in cemento, anche se non era particolarmente di moda in Danimarca al momento. Desiderava inserire una nota industriale, in contrasto con i colori caldi, i materiali organici, i mobili e gli accessori asiatici con i quali avrebbe arredato la casa una volta pronta.
Adiacente a questo, dietro una parete divisoria semiaperta, si trova una camera matrimoniale. La padrona di casa si è ispirata allo stile loft newyorkese nella scelta del pavimento in cemento, anche se non era particolarmente di moda in Danimarca al momento. Desiderava inserire una nota industriale, in contrasto con i colori caldi, i materiali organici, i mobili e gli accessori asiatici con i quali avrebbe arredato la casa una volta pronta.
L’intervento di ristrutturazione ha segnato anche l’inizio di un nuovo percorso più creativo nella sua vita professionale: le sedie da pranzo sono state in assoluto la sua prima creazione. In legno e pelle, disegnate con grande attenzione ai dettagli, sono state fabbricate a Bali, dove ha trovato anche il top per il grande tavolo da pranzo.
Una buona illuminazione, sia naturale – grazie alle ampie finestre – e sia artificiale – generata dalle lampade sopra i tavoli e dai faretti incassati nel soffitto – contribuisce a fondere gli arredi esotici e accoglienti con l’architettura pulita e lineare.
In questo scatto si può notare come i due stili siano perfettamente integrati.
In questo scatto si può notare come i due stili siano perfettamente integrati.
Brit ha impiegato diversi anni per creare la sua casa dei sogni, mettendo una buona dose di ingegno e tenacia, investendo tutto il suo tempo libero e la maggior parte del suo denaro. Oltre ad alcuni favori da parte di amici, ebbe davvero un minimo supporto.
«Non sono il tipo di persona che chiede aiuto», dice. «Mio fratello mi aiutò nella prima fase, ma per il resto ho praticamente fatto tutto da sola, insieme a mia madre settantenne. Naturalmente sono dovuta scendere a compromessi per alcune cose. Ma non per gli elementi architettonici di base. Per esempio, non volevo una cucina di serie perché, dal momento che la casa è stata progettata nei minimi dettagli, avrebbe rovinato l’intera estetica. È stata invece pensata come un pezzo di arredamento».
«Non sono il tipo di persona che chiede aiuto», dice. «Mio fratello mi aiutò nella prima fase, ma per il resto ho praticamente fatto tutto da sola, insieme a mia madre settantenne. Naturalmente sono dovuta scendere a compromessi per alcune cose. Ma non per gli elementi architettonici di base. Per esempio, non volevo una cucina di serie perché, dal momento che la casa è stata progettata nei minimi dettagli, avrebbe rovinato l’intera estetica. È stata invece pensata come un pezzo di arredamento».
La padrona di casa decise di destinare buona parte del suo budget a una cucina in legno massello wengé costruita da Søgaard Møbler come parte integrante dell’architettura.
Quando gli elementi di base sono così perfetti, e molti degli accessori sono esotici e unici, si può ottenere un ottimo risultato anche con l’aggiunta di mobili meno costosi. In un contesto del genere, sembreranno più pregiati di quanto lo siano in realtà.
«Non potevo permettermi il divano che volevo, così ne ho scelto uno di Ikea. Divano, tessuti e altri accessori sono cose che si possono sempre cambiare in seguito». Molti dei tappeti, tessuti e mobili sono stati recuperati nei suoi viaggi, come in Sudafrica e a Bali. Da quest’ultima località proviene persino una delle porte interne.
«Non potevo permettermi il divano che volevo, così ne ho scelto uno di Ikea. Divano, tessuti e altri accessori sono cose che si possono sempre cambiare in seguito». Molti dei tappeti, tessuti e mobili sono stati recuperati nei suoi viaggi, come in Sudafrica e a Bali. Da quest’ultima località proviene persino una delle porte interne.
Il mix di stili è evidente in tutta la casa. Un tavolino basso realizzato con assi di legno tenute insieme da fasce di acciaio unisce l’aspetto rustico scandinavo a un dettaglio semplice e dal sapore asiatico.
Brit lavorò duro per trasformare la casa angusta e godere di una sensazione di ampiezza degli spazi. Tre camere da letto con porte scorrevoli (una scelta salvaspazio) si affacciano nel luminoso corridoio che ospita anche un piccolo angolo ufficio. I paralumi in bambù aggiungono una nota asiatica.
La padrona di casa ha ideato molte soluzioni che non solo fanno uso intelligente dello spazio disponibile, ma hanno anche un bellissimo aspetto. Questi letti a castello dalle linee essenziali sono un esempio.
Inoltre, non ci sono guardaroba nelle camere da letto. Gli armadi destinati allo stoccaggio sono stati progettati su misura per stare in un ripostiglio, dove sono collocate anche lavatrice e asciugatrice. Una delle cose che la donna ha imparato lavorando come assistente di volo è l’abilità di trovare soluzioni funzionali per gli spazi limitati!
Inoltre, non ci sono guardaroba nelle camere da letto. Gli armadi destinati allo stoccaggio sono stati progettati su misura per stare in un ripostiglio, dove sono collocate anche lavatrice e asciugatrice. Una delle cose che la donna ha imparato lavorando come assistente di volo è l’abilità di trovare soluzioni funzionali per gli spazi limitati!
Questo piccola camera da letto ha un’atmosfera tranquilla, assomiglia a una bella camera d’albergo giapponese… manca solo un giardino Zen con una scultura-fontana fuori dalla finestra.
Anche questo ambiente è arredato con oggetti scovati durante i numerosi viaggi.
Anche questo ambiente è arredato con oggetti scovati durante i numerosi viaggi.
Dietro alla parete, valorizzata dalla bellissima opera asiatica in legno intagliato, vi è un’altra camera da letto. La camera semiaperta era una componente fondamentale del sogno di Brit e si impegnò duramente per mesi per realizzarla: abbattendo i muri, rimuovendo le porte (11 in totale) e stipando diverse tonnellate di macerie in un piccolo rimorchio.
Il suo bagno ideale sarebbe stato «pratico, con linee pulite e un’atmosfera calda»; ed è proprio così che appare oggi. Le grandi piastrelle nere quadrate si estendono dal pavimento al soffitto passando per la parete della doccia aperta. Questo effetto impattante è bilanciato dalle pareti bianche, dalle lampade in vimini e dai tavoli in legno nero.
Entrambi i bagni sono monocromatici; le maniglie prese a Bali aggiungono un dettaglio asiatico.
Anche se le pareti sono molto scure – una decisione che si discosta dal tipico stile nordico, dominato invece dalle tonalità pallide – l’ambiente risulta nel complesso molto luminoso grazie alle pareti parziali e alle grandi finestre.
L’arredamento si ispira all’usanza asiatica di sedersi comodamente sul pavimento. «Odio battiscopa, modanature, e tutto quel genere di cose. Perciò ho creato una casa senza punti di transizione, ho preferito spazi aperti e porte scorrevoli».
L’arredamento si ispira all’usanza asiatica di sedersi comodamente sul pavimento. «Odio battiscopa, modanature, e tutto quel genere di cose. Perciò ho creato una casa senza punti di transizione, ho preferito spazi aperti e porte scorrevoli».
PRIMA. Non c’era nulla di particolare o di esotico in questa casa dalle linee squadrate. Con il suo tetto piano, i mattoni a vista e le grandi porte scorrevoli affacciate sul giardino, era semplicemente un’insignificante casa degli anni Sessanta.
DOPO. La facciata è stata tinteggiata di nero, i mattoni sono stati nascosti ed è stata aggiunta una pedana in legno arricchita con sedute e piante. Ora la casa ha un aspetto moderno e asiatico.
PRIMA. Sotto la grondaia vi erano delle travi che catturavano lo sguardo, così la padrona di casa decise di mascherarle con dei listelli in legno di noce e incassare dei faretti. Naturalmente, la donna posò personalmente ogni listello.
DOPO. La prima cosa che la padrona di casa fece fu costruire una dépendance di 12 m² dove ha vissuto con i figli per otto mesi durante la ristrutturazione. Prima vissero due mesi in una roulotte. «Fu davvero difficile, soprattutto perché lavoravo come assistente di volo per tutta la durata dell’intervento. Capitò di dovermi fare una doccia all’aperto prima di andare al lavoro e volare a New York o da qualche altra parte. Ma continuai a fare avanti e indietro. E oggi sono molto orgogliosa del risultato».
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: Brit Folke con i tre figli maschi
Dove: Vallensbæk, vicino a Copenhagen, Danimarca
Superficie: 165 m² sviluppati su un piano, più una dépendance di 12 m² e una cucina all’aperto di 36 m²
Il particolare interessante: durante la ristrutturazione Brit lavorava come assistente di volo, ma pochi anni fa ha deciso di licenziarsi per passare più tempo a seguire la sua passione per l’interior design. Ha progettato le sue sedie da pranzo ed è pronta a lavorare a nuovi progetti creativi in futuro.
Una sera tardi, nel 2010, Brit Folke si sedette per disegnare la sua casa dei sogni. Le idee scorrevano veloci, aveva un quadro molto chiaro della sua casa ideale. «Un architetto cercò di trasformare la mia visione in disegni professionali. Ma non aveva capito affatto quello che volevo, per cui finirono dritti nella spazzatura», racconta, precisando che questa fu solo una delle molte sfide incontrate lungo il cammino.
Così decise di progettarla personalmente e in seguito contattò un amico ingegnere per correggere i suoi disegni.