4 Progetti che Trasformano la Mancanza di Spazio in un Vantaggio
Creare un’abitazione incantevole su una piccola superficie a quattro passi dal centro si può: ecco quattro soluzioni ingegnose
La vita in una grande città può essere davvero piacevole e appagante, ma trovare una casa a misura di portafoglio può diventare una vera battaglia, tra scarsità delle superfici a disposizione e prezzi esorbitanti.
Quante persone abitano nelle nostre metropoli? Una città come Sydney, per esempio, in base ai dati dell’ Australian Bureau of Statistics, ha una popolazione di quasi 5 milioni di persone, mentre Tokio, all’epoca del censimento del 2015, contava 9,3 milioni di residenti. E se Mosca, invece, come risulta dalle stime del suo Ufficio Statistico, è arrivata a quota 12 milioni, Londra, secondo i calcoli del suo Office for National Statistics, a metà del 2014 toccava una vetta di 8,5 milioni.
In risposta a questa immensa concentrazione di persone in singole aree, i progettisti cercano soluzioni efficaci volte a ottimizzare lo spazio abitabile. Queste quattro case londinesi esemplificano altrettanti modi per far fronte in modo creativo al problema delle superfici limitate in una città.
Quante persone abitano nelle nostre metropoli? Una città come Sydney, per esempio, in base ai dati dell’ Australian Bureau of Statistics, ha una popolazione di quasi 5 milioni di persone, mentre Tokio, all’epoca del censimento del 2015, contava 9,3 milioni di residenti. E se Mosca, invece, come risulta dalle stime del suo Ufficio Statistico, è arrivata a quota 12 milioni, Londra, secondo i calcoli del suo Office for National Statistics, a metà del 2014 toccava una vetta di 8,5 milioni.
In risposta a questa immensa concentrazione di persone in singole aree, i progettisti cercano soluzioni efficaci volte a ottimizzare lo spazio abitabile. Queste quattro case londinesi esemplificano altrettanti modi per far fronte in modo creativo al problema delle superfici limitate in una città.
Il suggerimento dell’esperto: Sfruttate le limitazioni e traetene ispirazione per un progetto.
«Con una progettazione intelligente e facendo accurate riflessioni, la maggior parte degli spazi si presta a uno sfruttamento ottimale, che sembrerebbe altrimenti non attuabile», spiega Wigfall. Nel caso di questa casa, per esempio, l’architetto racconta che «la sfida rappresentata dal dover progettare uno spazio così esiguo non ha compromesso il risultato finale, anzi. Ha influenzato l’intero processo creativo e ci ha obbligato a trovare una risposta particolarmente innovativa».
«Con una progettazione intelligente e facendo accurate riflessioni, la maggior parte degli spazi si presta a uno sfruttamento ottimale, che sembrerebbe altrimenti non attuabile», spiega Wigfall. Nel caso di questa casa, per esempio, l’architetto racconta che «la sfida rappresentata dal dover progettare uno spazio così esiguo non ha compromesso il risultato finale, anzi. Ha influenzato l’intero processo creativo e ci ha obbligato a trovare una risposta particolarmente innovativa».
Il suggerimento dell’esperto: In un edificio stretto, massimizzate l’altezza del soffitto.
Nell’ampliamento posteriore, i pavimenti dei piani superiori cambiano angolazione verso l’alto per andare a incontrare il tetto inclinato, come si può vedere nella foto. «La rotazione degli elementi strutturali del pavimento è stata essenziale per ottenere ampi spazi a tutta altezza», commenta Wigfall, «così come fondamentale è stato inserire il pozzo di luce centrale, che dà un grande contributo all’illuminazione e alla sensazione di ariosità degli interni».
Nell’ampliamento posteriore, i pavimenti dei piani superiori cambiano angolazione verso l’alto per andare a incontrare il tetto inclinato, come si può vedere nella foto. «La rotazione degli elementi strutturali del pavimento è stata essenziale per ottenere ampi spazi a tutta altezza», commenta Wigfall, «così come fondamentale è stato inserire il pozzo di luce centrale, che dà un grande contributo all’illuminazione e alla sensazione di ariosità degli interni».
2. Un monolocale intelligente
Abitare in un monolocale è un’esperienza molto comune nelle grandi città e la vita in una sola grande stanza può rappresentare una sfida interessante a trovare sempre nuove soluzioni. Questo appartamento, riprogettato dalla interior designer Olga Alexeeva, dello studio Black & Milk Residential, è un esempio brillante di come si possa fare un ottimo uso di uno spazio limitato.
«È un monolocale minuscolo, e io ho cercato di ricavarci più spazio e più funzionalità possibili», racconta Alexeeva. «Ho letteralmente calcolato ogni singolo centimetro».
Abitare in un monolocale è un’esperienza molto comune nelle grandi città e la vita in una sola grande stanza può rappresentare una sfida interessante a trovare sempre nuove soluzioni. Questo appartamento, riprogettato dalla interior designer Olga Alexeeva, dello studio Black & Milk Residential, è un esempio brillante di come si possa fare un ottimo uso di uno spazio limitato.
«È un monolocale minuscolo, e io ho cercato di ricavarci più spazio e più funzionalità possibili», racconta Alexeeva. «Ho letteralmente calcolato ogni singolo centimetro».
Il suggerimento dell’esperto: Semplificate gli spazi.
«Il punto da cui sono partita per ridisegnare l’appartamento è stata l’eliminazione di tutte le divisioni possibili, in modo che lo spazio tornasse alla sua originale forma rettangolare», spiega Alexeeva. «Tendo sempre a rimuovere le pareti interne, quando è possibile. In questo caso, per prima cosa ho sistemato la cucina, così che ci fosse tutto il necessario – lavatrice, lavastoviglie, frigorifero – e soltanto dopo ho costruito attorno dei divisori».
In poche mosse, la stanza oggi può essere usata come un soggiorno, una sala da pranzo, un studio per lavorare da casa e una camera da letto.
«Il punto da cui sono partita per ridisegnare l’appartamento è stata l’eliminazione di tutte le divisioni possibili, in modo che lo spazio tornasse alla sua originale forma rettangolare», spiega Alexeeva. «Tendo sempre a rimuovere le pareti interne, quando è possibile. In questo caso, per prima cosa ho sistemato la cucina, così che ci fosse tutto il necessario – lavatrice, lavastoviglie, frigorifero – e soltanto dopo ho costruito attorno dei divisori».
In poche mosse, la stanza oggi può essere usata come un soggiorno, una sala da pranzo, un studio per lavorare da casa e una camera da letto.
Il suggerimento dell’esperto: Non prendete mobili piccoli.
«Per gli spazi piccoli non prendete mai mobili piccoli», raccomanda Alexeeva. «Io cerco sempre di sistemare arredi funzionali e di dimensioni generose. I tappeti, in particolare, dovrebbero essere grandi, in modo da far sembrare più ampi gli ambienti».
Questo monolocale è la dimostrazione che «non sei costretto a scendere a compromessi sulla qualità della vita, neanche se disponi solo di 25 metri quadrati», commenta la progettista. «Puoi invitare fino a sei amici a cena, avere un letto di lusso, una cucina pratica e bella, e un bagno. Puoi vivere comodamente nel cuore della città, a cinque minuti dall’ufficio!».
«Per gli spazi piccoli non prendete mai mobili piccoli», raccomanda Alexeeva. «Io cerco sempre di sistemare arredi funzionali e di dimensioni generose. I tappeti, in particolare, dovrebbero essere grandi, in modo da far sembrare più ampi gli ambienti».
Questo monolocale è la dimostrazione che «non sei costretto a scendere a compromessi sulla qualità della vita, neanche se disponi solo di 25 metri quadrati», commenta la progettista. «Puoi invitare fino a sei amici a cena, avere un letto di lusso, una cucina pratica e bella, e un bagno. Puoi vivere comodamente nel cuore della città, a cinque minuti dall’ufficio!».
3. Un laboratorio riconvertito
La maggior parte della gente sarebbe passata a fianco di questo laboratorio decadente e ci avrebbe visto soltanto le resta di un negozio abbandonato. Ma quando Fiona Kirkwood, architetto dello studio Kirkwood McCarthy, ha individuato questo spazio nell’East End, ci ha visto la straordinaria opportunità per un intervento di riconversione in un’abitazione.
«Ridevano tutti, eppure io avevo le idee molto chiare e mi sono impuntata», racconta l’architetto.
La maggior parte della gente sarebbe passata a fianco di questo laboratorio decadente e ci avrebbe visto soltanto le resta di un negozio abbandonato. Ma quando Fiona Kirkwood, architetto dello studio Kirkwood McCarthy, ha individuato questo spazio nell’East End, ci ha visto la straordinaria opportunità per un intervento di riconversione in un’abitazione.
«Ridevano tutti, eppure io avevo le idee molto chiare e mi sono impuntata», racconta l’architetto.
Grazie a un sapiente lavoro di riprogettazione e di ampliamento, il laboratorio è diventato una casa, grande soltanto in apparenza.
«Stiamo osservando una crescita di interesse per i progetti di autocostruzione, pratica che io sostengo appieno. La vedo come una possibilità per le persone di creare case progettate e realizzate con cura, che ben rispondono alle esigenze e ai budget», commenta Kirkwood. «Non è soltanto di nuove case che abbiamo bisogno, ma anche di una maggiore varietà dei tipi di casa da mettere sul mercato».
«Stiamo osservando una crescita di interesse per i progetti di autocostruzione, pratica che io sostengo appieno. La vedo come una possibilità per le persone di creare case progettate e realizzate con cura, che ben rispondono alle esigenze e ai budget», commenta Kirkwood. «Non è soltanto di nuove case che abbiamo bisogno, ma anche di una maggiore varietà dei tipi di casa da mettere sul mercato».
Il suggerimento dell’esperto: Create sempre delle prospettive per intrattenere lo sguardo.
«Questa casa sembra molto più grande di quanto non sia realmente, grazie alle prospettive che abbiamo cercato di creare. All’interno, da qualsiasi punto di osservazione, puoi spingere lo sguardo oltre, in un’altra stanza o fuori», spiega Kirkwood.
«Per ottenere questo risultato abbiamo dovuto arretrare il mezzanino centrale di 1,2 metri dalla parete esterna», spiega l’architetto, come si può vedere dalla foto. «Se rinunciare a tutto questo spazio in una casa piccola può suonare illogico, in realtà questo intervento ci ha permesso di creare un ambiente a doppia altezza con finestre molto grandi, che dona all’edificio un immenso senso di grandezza, molta luminosità e molteplici punti di vista».
«Questa casa sembra molto più grande di quanto non sia realmente, grazie alle prospettive che abbiamo cercato di creare. All’interno, da qualsiasi punto di osservazione, puoi spingere lo sguardo oltre, in un’altra stanza o fuori», spiega Kirkwood.
«Per ottenere questo risultato abbiamo dovuto arretrare il mezzanino centrale di 1,2 metri dalla parete esterna», spiega l’architetto, come si può vedere dalla foto. «Se rinunciare a tutto questo spazio in una casa piccola può suonare illogico, in realtà questo intervento ci ha permesso di creare un ambiente a doppia altezza con finestre molto grandi, che dona all’edificio un immenso senso di grandezza, molta luminosità e molteplici punti di vista».
Il suggerimento dell’esperto: Non dimenticate l’importanza degli spazi esterni.
«Questo progetto si è concentrato sul cercare di ottenere il massimo da uno spazio veramente ristretto», commenta Kirkwood. Gli scalini in cortile, per esempio, sono stati attentamente studiati perché l’altezza corrispondesse a quella di una seduta. «Il cortile è parte degli arredi, è una specie di anfiteatro che ha accolto fino a venti persone sedute. È diventato un importante luogo di incontro nella casa ed è un elemento fondamentale dell’integrazione interni-esterni che volevamo creare», conclude la progettista.
«Questo progetto si è concentrato sul cercare di ottenere il massimo da uno spazio veramente ristretto», commenta Kirkwood. Gli scalini in cortile, per esempio, sono stati attentamente studiati perché l’altezza corrispondesse a quella di una seduta. «Il cortile è parte degli arredi, è una specie di anfiteatro che ha accolto fino a venti persone sedute. È diventato un importante luogo di incontro nella casa ed è un elemento fondamentale dell’integrazione interni-esterni che volevamo creare», conclude la progettista.
4. Una casa galleggiante
«Come reazione alla grandiosa crescita della popolazione cittadina, ci sembra di notare una certa tendenza a sfruttare al massimo il Tamigi e i canali che attraversano Londra», spiega Gary Marshall, proprietario di una casa galleggiante.
Mosso dal desiderio di trovare una casa in centro, che fosse bella ed economicamente sostenibile, Marshall ha trasformato questa casa galleggiante, creando così un’abitazione elegante e accogliente al costo di una porzione minima di una casa situata nella stessa zona della città.
A riprova di un orientamento a vivere sull’acqua, Marshall fa riferimento alla «ristrutturazione di magazzini lungo i canali e alle nuove opere di costruzione in atto su tutta la lunghezza del Tamigi».
«Nonostante la scarsità di ormeggi permanenti per barche, c’è la possibilità di vivere in un appartamento ‒ anche se in un edificio galleggiante ‒ al costo di una porzione di una casa su terra. Se dovessi acquistare un appartamento di 90 metri quadrati nel cuore di Canary Wharf, qui vicino, tremerei al solo pensiero di quanto mi potrebbe costare».
«Come reazione alla grandiosa crescita della popolazione cittadina, ci sembra di notare una certa tendenza a sfruttare al massimo il Tamigi e i canali che attraversano Londra», spiega Gary Marshall, proprietario di una casa galleggiante.
Mosso dal desiderio di trovare una casa in centro, che fosse bella ed economicamente sostenibile, Marshall ha trasformato questa casa galleggiante, creando così un’abitazione elegante e accogliente al costo di una porzione minima di una casa situata nella stessa zona della città.
A riprova di un orientamento a vivere sull’acqua, Marshall fa riferimento alla «ristrutturazione di magazzini lungo i canali e alle nuove opere di costruzione in atto su tutta la lunghezza del Tamigi».
«Nonostante la scarsità di ormeggi permanenti per barche, c’è la possibilità di vivere in un appartamento ‒ anche se in un edificio galleggiante ‒ al costo di una porzione di una casa su terra. Se dovessi acquistare un appartamento di 90 metri quadrati nel cuore di Canary Wharf, qui vicino, tremerei al solo pensiero di quanto mi potrebbe costare».
Il suggerimento dell’esperto: Aprite la zona living.
Come già sottolineato, eliminare pareti divisorie e passaggi, negli spazi ristretti, può contribuire a dare un grande senso di ariosità a un appartamento dalle dimensioni limitate. Marshall ha adottato lo stesso principio: «L’avere aperto completamente la parte centrale, per dar vita a un’unica area soggiorno-pranzo-cucina-ingresso, oltre all’avere usato dappertutto materiali e colori simili, ha permesso di dare la percezione di uno spazio molto più ampio», spiega il proprietario della casa sul fiume.
Come già sottolineato, eliminare pareti divisorie e passaggi, negli spazi ristretti, può contribuire a dare un grande senso di ariosità a un appartamento dalle dimensioni limitate. Marshall ha adottato lo stesso principio: «L’avere aperto completamente la parte centrale, per dar vita a un’unica area soggiorno-pranzo-cucina-ingresso, oltre all’avere usato dappertutto materiali e colori simili, ha permesso di dare la percezione di uno spazio molto più ampio», spiega il proprietario della casa sul fiume.
Il suggerimento dell’esperto: Massimizzate la luce.
In tutti questi spazi abitativi urbani, i progettisti hanno sottolineato la grande importanza di creare la massima luminosità. Si tratta di un principio guida che Marshall ha usato come un faro nella notte nella ristrutturazione della sua casa galleggiante: «Far entrare più luce possibile all’interno è stata la chiave fondamentale per trasformare una piccola imbarcazione in una grande casa».
Diteci la vostra: cosa pensate di queste mini case? Avete trovato delle idee interessanti da copiare?
Altro
11 Arredi Ingegnosi da Provare Se Vivete in Un Monolocale
In tutti questi spazi abitativi urbani, i progettisti hanno sottolineato la grande importanza di creare la massima luminosità. Si tratta di un principio guida che Marshall ha usato come un faro nella notte nella ristrutturazione della sua casa galleggiante: «Far entrare più luce possibile all’interno è stata la chiave fondamentale per trasformare una piccola imbarcazione in una grande casa».
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La Slim House (Casa Sottile, NdT) è serrata in uno spazio di 2,3 metri di larghezza, posta tra due costruzioni ben più voluminose. Questo edificio stretto è un esempio strepitoso di come si possa sfruttare al meglio il più esiguo degli spazi urbani, fino ad arrivare a ricavarne addirittura un’abitazione.
Tristan Wigfall, che dirige lo studio di architettura Alma-nac, è riuscito a trasformare una casa di due camere da letto e un bagno, priva di sala da pranzo, in un alloggio con quattro camere, due bagni e sala da pranzo affacciata su giardino.
L’architetto ha realizzato l’intervento ampliando l’edificio nella parte posteriore e in altezza. Il tetto inclinato e la particolare disposizione dei pavimenti aumentano le altezze dei soffitti in molte stanze, amplificando così la percezione dello spazio. Grazie a diversi lucernari e a un pozzo di luce centrale, l’illuminazione naturale inonda lo stretto spazio interno.
Il progetto ha destato da subito grande interesse. «Siamo stati contattati da diverse associazioni del settore edilizio e da vari costruttori, interessati a capire come i principi adottati nella creazione della Slim House potessero essere utilizzati in altre situazioni», racconta Wigfall.