Houzz a Copenaghen: Bricolage Rock 'n' Roll in una Casa del 1777
Un giovane molto creativo svela i suoi segreti: travi centenarie, DIY e un pizzico di rock 'n' roll
Benvenuti in Danimarca, in una casa dove non troverete ombra di minimalismo nordico, né di mobili da grande distribuzione, né tanto meno di facili e comuni soluzioni. Dai caloriferi color oro, alle grondaie trasformate in vasi di fiori, passando per una poltrona Egg personalizzata, l’attico di Jeppe Bjørnberg Hansen, situato al quarto e al quinto piano di un palazzo nel cuore di Copenaghen, è ricolmo di oggetti sorprendenti e pezzi unici.
Questo ventottenne autoproclamatosi bricoleur ha acquistato il suo appartamento nell’estate del 2015. L’alloggio si trova in un palazzo del XIII secolo che si affaccia sul Museo Thorvaldsen, una galleria che custodisce le opere dello scultore Bertel Thorvaldsen (è stato il primo spazio espositivo pubblico aperto nella storia della Danimarca). A pochi passi da qui troviamo il Palazzo di Christiansborg, sede del parlamento danese, e lo Strøget, la grande isola pedonale della città dedicata allo shopping.
All’epoca l’appartamento non era in ottimo stato, e per questo, spiega Jeppe, l’acquisto ha rappresentato un buon affare. Dopo averlo comprato, il giovane lo ha ristrutturato completamente.
All’epoca l’appartamento non era in ottimo stato, e per questo, spiega Jeppe, l’acquisto ha rappresentato un buon affare. Dopo averlo comprato, il giovane lo ha ristrutturato completamente.
Jeppe racconta che ha dedicato l’intero 2016 alla risistemazione dell’appartamento. Se si è rivolto a dei professionisti per le opere di idraulica, elettricità e falegnameria, per tutto il resto si è arrangiato con le proprie mani.
«Mi sono occupato di tutte le finiture», racconta. «Ho applicato stucco, passato la vernice, fatto lavori di falegnameria e creato decorazioni. I miei pezzi forti sono sicuramente il senso estetico e la capacità di lanciarmi nella creazione di ambienti particolari».
«Mi sono occupato di tutte le finiture», racconta. «Ho applicato stucco, passato la vernice, fatto lavori di falegnameria e creato decorazioni. I miei pezzi forti sono sicuramente il senso estetico e la capacità di lanciarmi nella creazione di ambienti particolari».
In questa casa predominano i materiali naturali e la presenza, sparsa qua e là, di dettagli in metallo. L’appartamento, come dice il suo proprietario, ha un suo «stile rustico-industriale che gioca sui contrasti». Le pareti con mattoni a vista si giustappongono alle travi vecchie di duecento anni, alle pareti sbiancate e ai tubi dei caloriferi dipinti color oro.
«Ho cercato di rendere affascinante questo vecchio appartamento facendo mio ciò che ho trovato ‒ ovvero tutte le irregolarità della casa e i suoi elementi in legno ‒ e sono partito da lì per ogni intervento successivo», spiega il giovane.
«Ho cercato di rendere affascinante questo vecchio appartamento facendo mio ciò che ho trovato ‒ ovvero tutte le irregolarità della casa e i suoi elementi in legno ‒ e sono partito da lì per ogni intervento successivo», spiega il giovane.
Il magnifico parquet luminoso in abete di Douglas, senza nodi, è un’ottima dimostrazione della perfetta integrazione degli elementi originali della casa con il resto degli arredi. «Il pavimento era già qui quando ho comprato l’appartamento. Aveva un aspetto molto vetusto ed era molto scuro: la mia paura era di non riuscire a farne uscire niente di buono, ma una volta lamato e trattato con la liscivia (un miscuglio di cenere di legna e acqua bollente adoperato a scopo detergente, da treccani.it), è diventato bellissimo», racconta Jeppe.
Le travi originali sono state tinte in modo da dar loro un riflesso caldo e dorato. «Sono nato a Bogø [un’isola nel mar Baltico], e là sono cresciuto in una fattoria. Per questo avevo voglia di conservare l’atmosfera rustica degli elementi in legno», spiega il padrone di casa sorridendo.
Le travi originali sono state tinte in modo da dar loro un riflesso caldo e dorato. «Sono nato a Bogø [un’isola nel mar Baltico], e là sono cresciuto in una fattoria. Per questo avevo voglia di conservare l’atmosfera rustica degli elementi in legno», spiega il padrone di casa sorridendo.
Jeppe è particolarmente orgoglioso della parete con i mattoni a vista. La cornice di luce illumina l’angolo senza essere troppo forte, e la parete è una sorta di wall of fame sulla quale il ragazzo ha attaccato i suoi cimeli rock‘n’ roll, compreso un autografo sotto cornice dorata di Kurt Cobain.
I pannelli a più colori in legno grezzo provengono da vecchi ponteggi usati a Copenaghen e sono stati acquistati da Genbyg.
I pannelli a più colori in legno grezzo provengono da vecchi ponteggi usati a Copenaghen e sono stati acquistati da Genbyg.
Sull’altro lato del soggiorno, la parete ‒ o “Western Wall”, come l’ha giustamente battezzata il padrone di casa ‒ è rivestita con analoghe assi da ponteggio, mentre quella a fianco è coperta con una carta da parati che fa pensare a delle vecchie lastre metalliche (acquistata da Rue Verte a Copenaghen).
In questo angolo troviamo un altro pezzo unico: «Ho ricoperto la parte posteriore di una poltrona Egg di Arne Jacobsen con della pelle di mucca, il cui colore si sposa a meraviglia con la tinta cognac della seduta. È uno dei tocchi originali che ho voluto mettere a casa. Per me è importante sapere che questi oggetti sono unici e che nessun altro ne possiede di uguali», spiega Jeppe. Il quadro con bandiera americana e chitarra l’ha fatto lui stesso.
In questo angolo troviamo un altro pezzo unico: «Ho ricoperto la parte posteriore di una poltrona Egg di Arne Jacobsen con della pelle di mucca, il cui colore si sposa a meraviglia con la tinta cognac della seduta. È uno dei tocchi originali che ho voluto mettere a casa. Per me è importante sapere che questi oggetti sono unici e che nessun altro ne possiede di uguali», spiega Jeppe. Il quadro con bandiera americana e chitarra l’ha fatto lui stesso.
«Nel mio appartamento precedente ‒ anch’esso ristrutturato da me ‒ ho finito per non avere luce a sufficienza, perciò qui dal primo istante mi sono concentrato sull’illuminazione», racconta Jeppe.
Nell’appartamento sono stati quindi progettati due “livelli” di illuminazione: se sul soffitto ci sono dei faretti integrati dalla luce potente, alle pareti troviamo delle lampade cubiche nere che creano atmosfere più discrete e intime. La nicchia della chitarra, infine, è illuminata dalla striscia di luci Led e da altre fonti di luce indiretta.
Nell’appartamento sono stati quindi progettati due “livelli” di illuminazione: se sul soffitto ci sono dei faretti integrati dalla luce potente, alle pareti troviamo delle lampade cubiche nere che creano atmosfere più discrete e intime. La nicchia della chitarra, infine, è illuminata dalla striscia di luci Led e da altre fonti di luce indiretta.
Jeppe, che non ha una formazione nell’edilizia o nell’interior design, si è affidato fondamentalmente al proprio istinto. «Ma questo non mi ha impedito di mettere in pratica la mia esperienza di verniciatore di carrozzerie. Per esempio, ho colorato a spray tutte le prese elettriche in modo che si combinassero con i colori delle pareti», racconta l’ex verniciatore professionista, che ha usato il proprio background anche per dipingere in oro i tubi dei caloriferi.
In cucina regna un’allegra mescolanza di materiali lussuosi ed elementi maggiormente a portata di portafoglio. Gli armadi sono di Ikea, mentre i piani di lavoro con lavandino e piastre elettriche integrate sono in Corian e il paraspruzzi è in rame. Il frigorifero è nascosto dietro una porta dell’armadio.
«In generale penso di cavarmela bene: combino tra loro materiali non costosi e li valorizzo con dettagli più cari, così che il risultato sia piacevole e unico nel suo genere», commenta Jeppe.
Il tavolo da pranzo è stato realizzato con le assi di una vecchia barca indonesiana, comprate nel negozio olandese One World Interiors, mentre la scura carta da parati con effetto cuoio è stata acquistata a Copenaghen da Rue Verte.
«In generale penso di cavarmela bene: combino tra loro materiali non costosi e li valorizzo con dettagli più cari, così che il risultato sia piacevole e unico nel suo genere», commenta Jeppe.
Il tavolo da pranzo è stato realizzato con le assi di una vecchia barca indonesiana, comprate nel negozio olandese One World Interiors, mentre la scura carta da parati con effetto cuoio è stata acquistata a Copenaghen da Rue Verte.
Le travi a vista della cucina rientrano tra gli elementi più particolari di questo appartamento. Per quanto riguarda la parte alta della stanza, dopo avere ammucchiato ogni tipo di materiale durante i lavori e avere rimesso tutto in ordine alla chiusura del cantiere, Jeppe si è reso conto che ci mancava qualcosa. Lo spazio gli sembrava un po’ vuoto, così ha avuto un’idea: perché non montare delle grondaie al di sopra delle travi e piantarci all’interno dell’edera?
«Il soffitto è alto quasi 4,5 metri e le finestre Velux sono perciò molto grandi: le piante contribuiscono a rendere la cucina più calda e accogliente», dice Jeppe, che nel negozio dove lavora ha appositamente fabbricato dei supporti per le tre grondaie.
«Il soffitto è alto quasi 4,5 metri e le finestre Velux sono perciò molto grandi: le piante contribuiscono a rendere la cucina più calda e accogliente», dice Jeppe, che nel negozio dove lavora ha appositamente fabbricato dei supporti per le tre grondaie.
Il contorno dorato della carta da parati è una delle soluzioni originali realizzate in occasione della ristrutturazione dell’appartamento.
«Qui, mi sono semplicemente chiesto che cosa avrebbe potuto sposarsi bene con le tonalità scure, e il color oro di ci sarebbe stato bene di certo!», spiega Jeppe, aggiungendo che il risultato finale dei lavori si è avvicinato molto a ciò che aveva in mente di realizzare.
«Qui, mi sono semplicemente chiesto che cosa avrebbe potuto sposarsi bene con le tonalità scure, e il color oro di ci sarebbe stato bene di certo!», spiega Jeppe, aggiungendo che il risultato finale dei lavori si è avvicinato molto a ciò che aveva in mente di realizzare.
Al di sopra della cucina troviamo la camera da letto, cui si accede attraverso un’apertura nel soffitto.
La parete e la porta sono state realizzate con le stesse assi da ponteggio di seconda mano usate in soggiorno, e a prima vista la porta non si distingue dal resto della parete.
«Molti restano di stucco nello scoprire che dietro alla parete c’è un’altra stanza», racconta Jeppe. «Non c’è nessuna maniglia visibile, perciò per entrare in camera, quando la porta è chiusa, devi sapere quale asse spingere».
«Molti restano di stucco nello scoprire che dietro alla parete c’è un’altra stanza», racconta Jeppe. «Non c’è nessuna maniglia visibile, perciò per entrare in camera, quando la porta è chiusa, devi sapere quale asse spingere».
Le finestre illuminano le grandi travi secolari.
Come il resto della casa, anche il bagno riserva delle piccole sorprese. Il pavimento e la doccia ‒ al contrario delle apparenze ‒ non sono rivestiti con legno, bensì con piastrelle effetto-legno provenienti dall’Italia, che secondo Jeppe sono particolarmente belle quando sono bagnate.
Qual è la lezione che, in fin dei conti, Jeppe ha tratto da questo progetto? «Innanzitutto, ci metti sempre più tempo di quello che pensavi», risponde il giovane, che consiglia a chi ristruttura casa di stimare per prima cosa la tempistica necessaria ai lavori e di calcolare poi il doppio del tempo, in modo da avere soltanto belle sorprese e risparmiarsi un bel po’ di stress.
In secondo luogo, «bisogna osare e ascoltare i propri desideri, mettendo in pratica le proprie idee senza paura: non sta scritto da nessuna parte che tutto deve essere bianco e minimalista. E poi non bisogna avere l’ansia di rendere lo spazio rivendibile: lo charme di una casa diversa dalle altre ha sempre un grande valore».
In secondo luogo, «bisogna osare e ascoltare i propri desideri, mettendo in pratica le proprie idee senza paura: non sta scritto da nessuna parte che tutto deve essere bianco e minimalista. E poi non bisogna avere l’ansia di rendere lo spazio rivendibile: lo charme di una casa diversa dalle altre ha sempre un grande valore».
Malgrado Jeppe abbia ristrutturato e arredato l’appartamento seguendo unicamente i propri gusti e bisogni, e nonostante abbia comprato la casa soltanto due anni fa, è già giunta per lui l’ora di cambiare. «Ora che ho raggiunto il mio obiettivo, ho voglia di rimettermi in moto e cercare un altro alloggio che posso divertirmi a risistemare», racconta.
È per questo che ha firmato un contratto per un nuovo appartamento dalle grandi potenzialità che non aspetta altro che di essere rimesso a posto, a pochi metri da questo.
«Credo di essermi già allegramente scordato di quanto lavoro e sforzo richiede una ristrutturazione. Nella nuova casa mi scatenerò ancora di più. Una delle cose che ho già in mente è una libreria con porta segreta…».
Altro
Le Case di Houzz: Acciaio, Vetro e Tubi a Vista a Copenaghen
È per questo che ha firmato un contratto per un nuovo appartamento dalle grandi potenzialità che non aspetta altro che di essere rimesso a posto, a pochi metri da questo.
«Credo di essermi già allegramente scordato di quanto lavoro e sforzo richiede una ristrutturazione. Nella nuova casa mi scatenerò ancora di più. Una delle cose che ho già in mente è una libreria con porta segreta…».
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: Jeppe Bjørnberg Hansen, 28 anni
Il proprietario: Jeppe lavora nel negozio di chitarre Copenhagen Guitars. Ha cominciato a lavorare come verniciatore di carrozzerie, ma ha anche fatto l’artista e l’autore di graffiti. Parla di sé come di “una persona dotata di manualità, ma nemmeno poi tanto”
Dove: Stræderne, nel centro di Copenaghen
Superficie: 80 m²
Anno di costruzione: 1777
Anno della ristrutturazione: 2016