Lavori in Casa: Come Sopravvivere alla Giungla delle Normative Comunali
Ogni lavoro che si vuole fare in casa ha bisogno di un permesso; quando e quali?
Quando si vuole fare qualche modifica in casa non si sa mai da che parte iniziare. A volte ci sono lavori che si possono effettuare liberamente, altre volte bisogna chiedere dei permessi, anche se piccoli: quali richiedere? Un altro dubbio: quando serve un architetto? E quando si può fare autonomamente? Vediamo assieme le varie opzioni.
In realtà è molto più logico di quello che si potrebbe pensare. Spesso siamo spaventati dall’idea della burocrazia e delle carte che si perdono nei meandri dei Comuni, ma molto si è fatto per cercare di agevolare le pratiche più semplici, lasciando le situazioni più complesse in mano a professionisti che conoscono la materia e sanno come muoversi. L’idea generale è che si possono realizzare autonomamente gli interventi sulla propria abitazione quando sono minimamente invasivi e non modificano la forma originale dell’edificio.
I lavori in casa che non richiedono permessi sono quelli che si definiscono di manutenzione ordinaria e riguardano “le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti” ovvero: tinteggiatura interna, pavimenti, ammodernamento impianto elettrico o tubature e caldaie.
L’abbattimento delle barriere architettoniche, ovvero tutti gli interventi che possano aiutare un disabile ad usufruire della casa a patto che non si alteri la sagoma dell’edificio o si realizzino rampe o ascensori esterni.
L’abbattimento delle barriere architettoniche, ovvero tutti gli interventi che possano aiutare un disabile ad usufruire della casa a patto che non si alteri la sagoma dell’edificio o si realizzino rampe o ascensori esterni.
Potete rinnovare con colori e carte da parati, mettere nuove pavimentazioni e riarredare tutta la casa spostando arredi fissi e mobili: via libera alle vostre idee e al desiderio di novità.
Se pensate di fare qualche lavoretto in più, rientrate nelle opere di manutenzione straordinaria ovvero opere per “rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare e integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso”, come l’abbattimento di muri, lo spostamento di pareti interne o l’apertura di nuove porte.
In questo caso ci vuole un tecnico che presenti un CIL o CILA (comunicazione di inizio lavori), una pratica che comprende una relazione tecnica di verifica delle normative, modificando le dimensioni degli ambienti cambiano anche i parametri normativi.
In questo caso ci vuole un tecnico che presenti un CIL o CILA (comunicazione di inizio lavori), una pratica che comprende una relazione tecnica di verifica delle normative, modificando le dimensioni degli ambienti cambiano anche i parametri normativi.
Prima di abbattere un muro o creare un nuovo bagno aspettate il professionista che inoltri la pratica, non ci sono tempi di attesa e potete iniziare i lavori il giorno stesso.
Il restauro di un edificio o il suo risanamento conservativo rientrano nelle specifiche attività della SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) che tratta “interventi rivolti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità”. Comprendono “il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso, l’eliminazione degli elementi estranei all’organismo edilizio”.
Se apriamo una nuova finestra o modifichiamo il colore esterno della facciata o inseriamo degli elementi di sostegno alla struttura, dobbiamo chiedere il permesso e l’approvazione al comune, che deve verificare se è in linea con la tipologia architettonica dell’ambiente in cui la casa è inserita. Per questo tipo di permesso ci sono dei tempi di attesa per ottenere la risposta.
Anche quando vogliamo accorpare un appartamento a un altro, o fare un cambio di destinazione d’uso (ad esempio trasformare un ufficio in una casa), è sufficiente una pratica SCIA del professionista: i tempi di risposta sono brevissimi e potete subito partire con i lavori.
Se volete costruire una nuova casa dovete chiedere al vostro architetto di farvi un progetto rispettando sì i vostri desideri, ma anche tutti i parametri urbanistici e architettonici. In questo caso si deve richiedere un permesso di costruire. È la pratica più complessa da sviluppare, devono essere richiesti diversi pareri e si coinvolgono molte figure all’interno del Comune, della Provincia e qualche volta della Regione, ma non disperate… l’architetto è pronto a realizzare i vostri sogni!
Consigli e ispirazioni per ristrutturare casa
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